Sardegna Homo Sapiens progenitore comune dei sardi
La popolazione di Sardegna assomma al suo interno la maggioranza delle varianti del cromosoma Y presenti in tutto il continente europeo
Nei sardi è presente quasi l’intera gamma di variazioni del Dna che si trova in tutta l’Europa continentale. A rivelarlo è lo studio pubblicato nell’ultimo numero di “Science” un’analisi dettagliata del DNA del cromosoma Y di 1.200 sardi che fa luce sulla storia evoluzionistica della popolazione di Sardegna, contribuendo anche a ricostruire le vicende del primo popolamento in Europa, fornendo anche una stima sull’epoca di origine dell’Homo sapiens moderno. Le analisi confermano inoltre che la comparsa dell’Homo sapiens risale a circa 200.000 anni fa. Lo studio è stato portato a termine dall’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Irgb-Cnr) di Monserrato (Cagliari) e dal Centro di sequenziamento e supercalcolo del Crs4 e l’Universita’ degli Studi di Sassari.
Con tecniche avanzate di sequenziamento dell’intero genoma sono stati “estratti” e analizzati i dati del cromosoma Y su tre gruppi sardi sino ad arrivare a risalire al progenitore comune di chi abita l’Isola, cioè l’Homo Sapiens vissuto in Africa 185mila anni fa. La popolazione sarda risulta essere l’unica a racchiudere meglio le caratteristiche genetiche di tutti gli europei.
Il DNA varia da individuo a individuo in seguito ad “errori” durante la sua replicazione, noti come “mutazioni”, che quando riguardano le cellule deputate alla riproduzione sessuata si accumulano di generazione in generazione. Il confronto tra i punti in cui le sequenze di DNA differiscono tra individui o popolazioni in aree del mondo diverse (varianti genetiche), fornisce informazioni preziose su somiglianze, differenze, origine e relazioni passate, anche preistoriche. La frequenza delle mutazioni su questo cromosoma fornisce un “orologio molecolare” ideale per ricostruire avvenimenti del passato, anche remoto.