La Vita di Adele – Recensione
Adele fanciulla di diciasette anni è assetata di vita.E’ in attesa del grande amore, ma non sa dove rivolgere lo sguardo per intravederlo. Questo la rende inquieta, e si agita dentro di lei il mondo che ha condiviso fino a quel momento. Le sue amiche di scuola la spingono verso Thomas, ragazzo innamorato di lei ( nella realtà i due attori sono fidanzati).Ma in Adele non scoccherà mai la scintilla verso di lui, anche se inizialmente gli si era concessa. Tutta la sua attenzione sarà presa da un incontro casuale per strada con una ragazza dai capelli blu,Emma.Lei diverrà la scintilla in Adele, quell’amore tanto cercato che già al primo incontro la catturerà.Scoppiata la scintilla tra le due, il film si concentrerà molto sull’esplosione sessuale dei corpi delle due ragazze,senza finire mai nel volgare e senza risultare pesante per l’occhio.Le due ragazze daranno visione dell’amore in tutti i suoi aspetti.Fin quando la differenza di età ed estrazione sociale si faranno sentire.Adele di estrazione proletaria quasi ventenne va a scuola,con la prospettiva di diventare insegnante e Emma più grande di lei di estrazione borghese e viene da una famiglia aperta,a differenza di quella d’Adele, pronta a concepire la relazione delle due ragazze.I dubbi in Adele si apriranno e piccole cose la faranno allontanare da Emma e ritornare a provare l’esperienza etero durante la relazione.Scoperta da Emma la loro storia volgerà al termine lasciando Adele in una solitudine struggente con cui il film si conclude,lasciando con un amaro in bocca per un incerto futuro.Film lungo che dura oltre tre ore ma che non sono mai pesanti.Un film francese così non lo vedevo da tempo.Mi vien proprio da dire “Allez la France”.