Sclerosi Multipla: uno studio italiano sulle malformazioni venose
E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Current Neurovascular Research un interessante studio intitolato “Differenze vascolari legate all’età tra i pazienti affetti da sclerosi multipla“.
Secondo alcuni ricercatori italiani lo scopo del loro studio era quello di analizzare gli aspetti morfologici e funzionali delle vene cerebrali con l’ecocolordoppler nei pazienti affetti da sclerosi multipla giovani (>30 anni) e anziani (≤ 30 anni). 552 pazienti con sclerosi multipla sono stati valutati per mezzo di un apposito supporto ecocolordoppler (sistema ecocolordoppler MyLab Vinco, Esaote), in entrambe le posizioni supina e seduta. In 458 (83%) mostravano alterazioni nelle loro strutture morfologiche e funzionali delle vene cerebrali e sono stati suddivisi in due gruppi: 1) ≤ 30 anni (110 pazienti) e 2) >30 anni (348 pazienti). I pazienti giovani mostravano un numero statisticamente significativo più alto di stenosi nelle vene giugulari interne emodinamicamente (44% contro 35 %, p< 0,01) e non emodinamicamente significative (51% vs 45 % , p <0,05). Una percentuale più bassa di giovani pazienti mostrava un deflusso bloccato nelle vene cervicali (50% vs 65 %, p <0.01) rispetto ai più anziani. I pazienti con >30 anni evidenziavano rispetto ai più giovani un grado di disabilità significativamente più alto (punteggio della scala di disabilità per pazienti affetti da sclerosi multipla: 5 vs 3, p< 0.01), così come una maggiore durata di malattia (12 vs 5 mesi , p< 0.01). Non sono state evidenziate differenze in merito alle forme cliniche di sclerosi multipla. I gruppi di giovani e adulti sono tipi diversi di pazienti, i primi mostravano molte più stenosi delle vene cerebrali e un flusso bloccato nelle vene giugulari interne e nelle vene vertebrali rispetto ai secondi. La durata della malattia potrebbe spiegare tali differenze: le più alte la durata della malattia, le più alte il grado di alterazione vascolare e, quindi, il grado di disabilità. Questo potrebbe essere dovuto alle complesse riduzioni emodinamiche venose indotte dalle alterazioni nelle pareti vascolari: il flusso sanguigno bloccato o difficoltoso attraverso la stenosi potrebbe aumentare la pressione idrostatica nel cranio e questo potrebbe indurre a danni delle cellule cerebrali che potrebbero portare alla genesi di anomalie morfologiche più avanzate. Inoltre, le alterazioni dei vasi potrebbero compromettere le funzioni endoteliali venose che potrebbero trasformarsi in una possibile alterazione del controllo del ritorno venoso cerebrale che potrebbe peggiorare il deflusso vascolare cerebrale. Può essere possibile che precoci interventi vascolari clinici, farmacologici e/o invasivi potrebbero esercitare un possibile ruolo nella storia naturale del decorso della sclerosi multipla. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare tali considerazioni.
Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24274909
COMMENTO:
Secondo questo grosso studio italiano (552 pazienti) l’83% dei malati di sclerosi multipla mostravano alterazioni nelle loro strutture morfologiche e funzionali delle vene cerebrali.