Serre Fotovoltaiche di Narbolia – Udienza Tar Sardegna del 4 dicembre 2013
Mercoledì 4 dicembre si svolgerà a Cagliari, presso la sede del Tar Sardegna, l’udienza sul merito relativa alla legittimità del mega impianto di serre fotovoltaiche sorto a Narbolia a partire dal mese di febbraio 2012.
L’enormità dell’insediamento, che, lo ricordiamo, insiste su 64 ettari dei migliori terreni agricoli di Narbolia, consiste in 1614 serre dal 200 metri quadri ciascuna e dell’altezza di circa 7 metri, sui tetti delle quali sono stati montati 107.000 pannelli fotovoltaici che possono produrre circa 27 Mw di potenza, è stato contestato da un Comitato di cittadini, composto non solo da narboliesi ma anche da molti cittadini provenienti da tutta la Sardegna e supportato da Associazioni come Adiconsum, Italia Nostra e Wwf. Le contestazioni hanno riguardato non soltanto l’illegittimità dell’impianto e della procedura utilizzata per approvarne i progetti, ma anche l’impatto che esso provoca sul paesaggio e sui terreni agricoli in particolare che vengono utilizzati, ha sempre sostenuto il Comitato nei suoi molteplici ricorsi presentati nelle varie sedi (Tar Sardegna, Tar Lazio e Procure della Repubblica di Oristano e di Cagliari), non per fini agricoli ma per fini industriali e per pura speculazione finanziaria tesa ad incassare 6.000.000 di euro all’anno di incentivi statali per 20 anni e 3.500.000 euro all’anno, sempre per 20 anni, dalla vendita della corrente prodotta. Questo è l’oggetto del contendere, di cui si dovrà discutere e decidere il 4 dicembre a Cagliari davanti al Tar Sardegna.
Il Comitato non si ferma alla semplice contestazione delle procedure amministrative ma propone una vera e propria riflessione politica e sociale sull’intervento. Infatti viene contestato il metodo della concessione degli incentivi statali che agevolano la concentrazione degli stessi su pochi e già potenti gruppi finanziari e non una democratica distribuzione tra i cittadini e le imprese locali, che potrebbe a sua volta generare un virtuoso circuito nel campo del lavoro. Viene anche contestata la sottrazione di fertili e preziosi terreni agricoli al reale uso per i quali sono destinati, nonostante la Sardegna importi più dell’80 % degli alimenti che consuma, rimanendo così dipendente dall’esterno e dai trasporti inefficienti e costosi; rimarcando che investire sulla produzione locale e gestire così la propria sovranità alimentare, genera posti di lavoro sicuri e duraturi. Le contestazioni rimarcano anche il fatto che in Sardegna viene prodotta energia più di quanta se ne consumi e perciò non c’é nessuna motivazione valida che possa accettare la costruzione di impianti inutili e dannosi per la comunità. Queste gravi distorsioni sia economiche che sociali succedono molto più facilmente e sono molto meno accettate quanto la comunità interessata non viene informata e coinvolta nelle procedure decisionali.
In questo contesto il Comitato S’Arrieddu per Narbolia la mattina di mercoledì 4 dicembre organizzerà un sit-in davanti alla sede del Tar Sardegna, in Piazza del Carmine a Cagliari, per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica, in particolare i Comuni e la Regione, affinché nell’esame di simili progetti vengano tenuti nel debito conto gli interessi della comunità tutta e non di pochi e potenti privati.
L’iniziativa del Comitato di Narbolia è sostenuta da tantissimi altri Comitati sorti ormai in ogni angolo della Sardegna e composti da attivissimi e preparatissimi cittadini che entrano sempre più in sinergia nella lotta per il buon governo del territorio e delle sue risorse, compresa la salvaguardia del territorio e la programmazione partecipata delle linee strategiche regionali e di ogni comunità locale. Al sit-in infatti saranno presenti delegazioni dei Comitati Sa Nuxedda Free di Vallermosa, Terra Sana di Decimoputzu, No trivelle Sardegna di Siliqua e Sanluri, Terra che ci appartiene di Gonnosfanadiga , No Megacentrale e Medio Campidano per i Beni Comuni di Guspini, NoTrivelPaby di Pabillonis, No progetto Eleonora di Arborea, Acqua Bene Comune del Marghine e Planaria, In Bosa di Bosa, No al termodinamico di Cossoine, No al progetto Geotermico Montiferru di Seneghe, No Ivi Petrol di Oristano, No Galsi e Pro-Sardegna-No Gasdotto di Cagliari, del Collettivo Carraxu di Cagliari e supportati come sempre dall’Associazione Consumatori Adiconsum e da quelle ambientaliste Italia Nostra e Wwf.
L’appuntamento, per chi volesse aggiungersi e partecipare all’iniziativa, è stato fissato per le ore 10 di mercoledì 4 dicembre in Piazza del Carmine a Cagliari.