Coisp: Spending Review e sicurezza. Chiusura presidi?
“L’efficientamento della spesa relativa alle Forze dell’Ordine non ha nulla a che fare con il proposito di chiudere forzosamente e furiosamente i presidi sul territorio. E’ necessario chiarire il concetto, per uscire dalla ‘palude’ che sta creando solo ulteriori problemi, inasprendo inutili conflitti, a causa di un equivoco madornale.
L’assoluta necessità di ridurre gli sperperi, evidenziata nuovamente e da ultimo anche dal Commissario Cottarelli, si è erroneamente sovrapposta con l’improvvido ed assai precedente progetto di chiusura di numerosi uffici di Polizia stilato in maniera del tutto svincolata da una logica di reale e concreto mantenimento degli standard di Sicurezza nell’interesse dei cittadini. E il caos che ne sta derivando impone, a questo punto, di fermarsi, e ripartire sulla strada di soluzioni condivise, studiate, lungimiranti, che consentano di raggiungere gli obiettivi ambiziosi e importanti che si è posto questo Governo, per il quale certamente la Sicurezza è un terreno sul quale non arretrare, ed il rispetto per le migliaia di Appartenenti al Comparto è un atteggiamento da dimostrare concretamente”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna così sul pressante argomento che tiene banco ormai da settimane relativo alla paventata chiusura di decine di presidi di Polizia sul territorio, legatosi inestricabilmente, ma immotivatamente secondo quanto precisa l’Organizzazione Sindacale, alla volontà di revisione della spesa pubblica per un’ottimizzazione della spesa stessa, che contribuisca a rendere più efficiente il Comparto Sicurezza.
“Rendere la spesa pubblica efficace, evitando gli sprechi – aggiunge Maccari -, è una cosa che tutti vogliamo. Che, anzi, i Sindacati di Polizia, ed il Coisp in testa, vogliono fortemente, perché è proprio il Personale della Polizia di Stato a subire sulla propria pelle tutte le disfunzioni e le inefficienze che forse rendono la vita più comoda a pochissimi, ma peggiorano la vita ed il lavoro di tutti. E però rendere la spesa pubblica efficace non può assolutamente significare tagliare indiscriminatamente ciò che deve essere destinato al Comparto, perché la Sicurezza è un diritto dei cittadini ed una condizione necessaria per il mantenimento della democrazia, e le Forze dell’Ordine sono un mezzo imprescindibile ed una risorsa irrinunciabile, non un investimento da ridurre ad ogni costo. Eliminare gli sprechi non significa tagliare, ma riorganizzare, come sottolineano continuamente i membri del nuovo Governo. Ebbene, riorganizzare senza che il livello di sicurezza sia compromesso è impossibile senza un lavoro di squadra che coinvolga tutti e che preservi, come prima cosa, la presenza reale delle Forze dell’Ordine sul territorio, di cui c’è un bisogno estremo come testimoniano le voci che provengono da ogni dove.
Ecco perché, lo ripetiamo, un vecchio ed irragionevole progetto di ‘chiusura selvaggia’ degli Uffici come quello di cui ancora si discute deve uscire definitivamente di scena, lasciando il posto ad una riorganizzazione seria e condivisa”.
“Sono tante le cose da ricordare – prosegue il Segretario del Coisp -, e da chiarire soprattutto per una corretta comprensione della situazione da parte dei cittadini, destinatari ultimi del lavoro di tutti, prima di mettere nero su bianco provvedimenti che servano veramente a migliorare le cose. Prima di tutto, al di là di ogni necessario coordinamento che renda più incisiva ed efficiente l’attività di ogni Corpo, che esiste una profonda diversità ‘genetica’, operativa, funzionale, fra Operatori militari e non, che rende non sovrapponibili i due mondi proprio come i diversi ambiti lavorativi, ma che anzi richiede interventi differenziati pur se ugualmente incisivi e determinati. Ed ancora, che la razionalizzazione del Comparto passa anche per il necessario, fondamentale riordino delle carriere, e non può invece in alcun modo continuare a riflettersi, in qualsivoglia maniera, sulle legittime aspettative economiche dei singoli già troppo provati e depauperati nel trattamento loro riservato, con il blocco dei contratti e delle carriere e quant’altro che, come evidenziato anche da tutti i Vertici delle Forze dell’ordine, sta sfociando in una grave disparità di trattamento con conseguente grave demotivazione degli Appartenenti al Comparto. E poi molto altro, su cui siamo pronti e completamente disponibili a discutere, per cercare e trovare, subito e senza perdite di tempo, soluzioni appropriate che rispondano alle esigenze di tutti”.
“Il proposito – conclude Maccari -, lo ripetiamo, è comune per tutte le parti in causa, ed è anzitutto quello di continuare a garantire ai cittadini un servizio che dobbiamo essere lasciati in condizione di svolgere. L’ambizione è di riuscire a unire le forze per un reale, profondo e utile cambiamento. L’attesa è che anche la nostra figura di rappresentanti del Comparto venga considerata una risorsa, da usare per il raggiungimento di quell’obiettivo comune nel rispetto dei diritti e delle aspettative di tutti”.