Sequestro beni a Domenico Mulè
Sequestro beni a cura dei Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria a Domenico Molè, definito dai militari esponente di spicco dell’omonima cosca della Piana di Gioia Tauro. Molè sta scontando la condanna all’ergastolo nel carcere di Cuneo in regime di 41 bis. I beni sequestrati sono un’impresa agricola e una villa e tre polizze assicurative ramo vita e svariati conti correnti.
Nel luglio del 2008, Molè, insieme ad altri familiari, era stato poi raggiunto in carcere dal provvedimento restrittivo “Cento Anni di Storia”, emesso dalla D.D.A. di Reggio Calabria, che ne aveva accertato il ruolo di vertice in seno all’organizzazione di riferimento.
Attualmente, si trova recluso, in regime di 41 bis, presso la Casa Circondariale di Cuneo, dove sta scontando la pena dell’ergastolo, a cui si sono aggiunti recentemente tre anni di isolamento diurno a seguito della sentenza della suprema corte nell’ambito del richiamato processo “Cento Anni di Storia”.
In tale ambito, secondo quanto riporta CN24 . è stato possibile documentare come la moglie di Molè, Valeria Mesiani Mazzacuva, per eludere la normativa antimafia, avesse instaurato un rapporto di lavoro fittizio con un compiacente poliambulatorio specialistico di Gioia Tauro, peraltro riconducibile al fratello Pietro Mesiani Mazzacuva.