Sclerosi Multipla: la riduzione cronica del deflusso cerebrale induce l’ipoperfusione ed ipossia
Nel dicembre 2013 è stato pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Neurology uno studio intitolato “Deficit neurologici causati da ipossia tissutale nelle malattie neuroinfiammatorie“.
Alcuni ricercatori dell’University College (Londra) hanno esplorato la presenza e le conseguenze dell’ipossia tissutale nell’encefalomielite autoimmune sperimentale (EAE), un modello animale di sclerosi multipla (SM).
L’EAE è stata indotta nei ratti neri agouti con vaccinazione con glicoproteina degli oligodendrociti della mielina ricombinante e adiuvante. L’ipossia tissutale è stata valutata in vivo utilizzando due metodi indipendenti: una sonda immunoistochimica somministrata per via endovenosa, e l’inserimento di una sonda fisica, sensibile all’ossigeno nel midollo spinale. Sono stati inoltre valutati gli indicatori indiretti di ipossia tissutale (ad esempio, l’espressione del fattore-1α di ipossia-inducibile [HIF-1α], il diametro del vaso, e il numero dei vasi). Gli effetti del trattamento con ossigeno normobarico a breve (1 ora) e continuato (7 giorni) sulle funzioni sono stati valutati in combinazione con altri trattamenti, cioè la somministrazione di un antiossidante mitocondrialmente mirata (MitoQ) e l’inibizione della sintesi inducibile dell’ossido nitrico (1400W).
I deficit neurologici osservati erano quantitativamente, temporalmente e spazialmente correlati con l’ipossia midollare della sostanza bianca e grigia. L’espressione tissutale di HIF-1α correlava anche con la perdita di funzione. I microvasi spinali si sono allargati durante il periodo di ipossia, e il loro numero è aumentato nella recidiva. In particolare, la somministrazione di ossigeno ha ripristinato significativamente la funzione entro 1 ora, con un miglioramento persistente per almeno 1 settimana con un trattamento continuo di ossigeno. MitoQ e 1400W hanno anche causato un piccolo ma significativo miglioramento.
Al termine dello studio, secondo gli autori, vengono presentate le evidenze chimiche, fisiche, immunoistochimica e terapeutiche che i deficit funzionali causati dalla neuroinflammazione possono derivare da ipossia tissutale, compatibile con una crisi energetica nel tessuto infiammato del sistema nervoso centrale. Il deficit neurologico è strettamente correlato con l’ipossia midollare della sostanza bianca e grigia. Questa comprensione può indicare nuove strade per la terapia delle malattie neuroinfiammatorie come la sclerosi multipla.
COMMENTO del prof. Zamboni:
La riduzione cronica del deflusso cerebrale induce l’ipoperfusione e HIF (un fattore di trascrizione dell’ipossia) che a sua volta innescano/peggiorano la neuroinflammazione