Scienze e Tecnologia

LifeGate nomina i 12 “Ambasciatori della sostenibilità”

LifeGate nomina i 12 "Ambasciatori della sostenibilità"Dodici aziende premiate da LifeGate con il titolo “Ambasciatore di Impatto Zero® 2014” per l’impegno concreto a favore dell’ambiente.

Abb, Arval, Bios Line, Comfort Zone, Davines, F.lli Francoli, Guna, GVST Event Management, Kerakoll, Ricola, Saponificio Gianasso (I Provenzali) e Terna. Sono queste le dodici aziende che LifeGate ha scelto di premiare con il titolo di “Ambasciatore di Impatto Zero®2014”.  L’iniziativa, promossa da LifeGate e giunta quest’anno alla seconda edizione, nasce con l’obiettivo di premiare le aziende che, più di altre, hanno fatto un lavoro concreto nell’ambito della sostenibilità, non solo grazie al progetto Impatto Zero®, ma anche attraverso l’implementazione di iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa e un impegno proficuo nel diffondere questi valori a dipendenti, fornitori e consumatori.


Il ruolo di queste aziende è fondamentale – spiega Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate – sia in virtù dei risultati ambientali che hanno raggiunto, sia per l’attività di sensibilizzazione che svolgono quotidianamente verso i propri stakeholder. Con questo premio, vogliamo contribuire ad alimentare questo processo virtuoso di contaminazione e trasformare queste dodici aziende in veri e propri ambasciatori della sostenibilità, con l’obiettivo di alimentare la fiamma della consapevolezza”.

 

La crescente attenzione dei consumatori verso queste tematiche e, in particolare, verso i comportamenti sostenibili delle aziende è testimoniata anche dal  primo osservatorio LifeGate “Analisi dei valori, stile di vita e scelte di consumo” realizzato con l’obiettivo di analizzare i comportamenti della “green community”. Dall’indagine, che ha  coinvolto un campione di oltre 1.000 consumatori consapevoli“, emerge un dato significativo: se una volta questi consumatori erano maggiormente interessati alla sostenibilità dei prodotti, oggi guardano anche e soprattutto alla sostenibilità delle aziende che li producono. Un fenomeno che, come spiega Simone Molteni, è legato alla rivoluzione digitale. “Grazie al web e ai social network i consumatori sono in grado di dialogare direttamente con le aziende e hanno gli strumenti per verificare la loro trasparenza, coerenza e veridicità. Sono consumatori che non si accontentano più di acquistare prodotti “green”, ma pretendono che le aziende stesse abbiamo un approccio sostenibile a 360°.” E proprio sull’impegno e sulla reputazione sostenibile delle aziende, il consumatore consapevole ha le idee chiare, così come emerge dall’osservatorio: le aziende devono impegnarsi nel corretto smaltimento e riciclaggio degli elementi produttivi (85,47%), avere una comunicazione completa e trasparente (80,78%) ed essere attenti alle conseguenze che l’attività aziendale ha sulle persone (74,90%). Consumatori molto attenti ed esigenti, quindi, ma anche disposti a “perdonare” eventuali mancanze: l’89,14% del campione intervistato, infatti, dichiara di essere disposto a cambiare opinione su un’azienda o un marchio se questa dimostra un impegno concreto volto a migliorare le proprie politiche di sostenibilità. Ma cosa deve fare un’azienda per essere più sostenibile? Secondo il campione intervistato, le aziende devono ridurre la filiera e privilegiare il Made in Italy (76,72%), migliorare la propria efficienza energetica e utilizzare energia rinnovabile (73,51%) e ridurre e compensare la propria impronta ecologica e le emissioni di CO2 (70,29%).

 

Lanciato nel 2002, Impatto Zero® è il progetto di LifeGate che concretizza, per primo in Italia, gli intenti del Protocollo di Kyoto: propone iniziative e progetti di riduzione delle emissioni di CO2 e di compensazione dell’impatto ambientale di qualsiasi attività mediante crediti di carbonio provenienti da interventi di creazione e tutela di foreste in crescita in Italia e nel Mondo. Dalla sua nascita ad oggi  i prodotti entrati sul mercato con il marchio Impatto Zero® sono oltre 400 milioni, per un valore economico di oltre 3 miliardi di Euro. Sono stati compensati circa 160 milioni di Kg di CO2 e tutelati oltre 70 milioni di mq di foreste in Italia e nei Paesi di via di sviluppo, pari a 6.500 campi da calcio.

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