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La Regione dice sì al nuovo statuto dell’Izs

Izs Sardegna Dovrà approdare in commissione consiliare per poi tornare in giunta per la definitiva approvazione

SASSARI 12 agosto 2014 – L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna ha un nuovo statuto. Il documento, approvato il 6 giugno dal consiglio d’amministrazione dell’ente di via Duca degli Abruzzi di Sassari, nei giorni scorsi è stato approvato in via preliminare dalla giunta regionale. Lo statuto, adesso, dovrà ricevere il parere della competente commissione consiliare ed essere poi sottoposto all’approvazione definitiva da parte della giunta.


Sono tante le novità che caratterizzano il nuovo statuto, dalle norme sul controllo a quelle della gestione, dalla nomina degli organi alla loro durata. «È la legge che ci imponeva di redigere un nuovo documento – afferma il presidente del consiglio di amministrazione Giovanni Maria Carboni – e con questa revisione disegniamo nuovi compiti per gli organi dell’ente».

L’Istituto zooprofilattico ha così predisposto le modifiche previste dal decreto legislativo 106 del 2012  recepito dalle leggi regionali numero 21 e 25 del 2012.

«Siamo il primo Izs in Italia che ha recepito la normativa – afferma il direttore generale dell’istituto “Giuseppe Pegreffi” – pur nella difficoltà dovuta all’accoglimento del DL 106 da parte del Consiglio regionale con una legge poi impugnata dal governo nazionale davanti alla Corte Costituzionale. Quest’ultima, non più tardi di un mese fa, ha dato ragione proprio al Consiglio regionale sardo».

Le prime novità si trovano quindi nell’articolo 3 relativo ai compiti dell’ente che «d’intesa con la regione, può associarsi per lo svolgimento delle attività di produzione, immissione in commercio e distribuzione di medicinali e altri prodotti necessari alle attività di sanità pubblica veterinaria; può stipulare convenzioni per erogazioni di prestazioni a enti, associazioni, organizzazioni pubbliche e private, quindi può svolgere attività di supporto tecnico-scientifico e di stage nei corsi di laurea in medicina veterinaria, nelle scuole di specializzazione e nei dottorati di ricerca».

La novità di rilievo è l’introduzione del testo dell’articolo 8 che stabilisce i principi per l’esercizio delle competenze regionali. Si sancisce che «la Regione disciplina le modalità gestionali, organizzative e di funzionamento dell’Istituto, nonché l’esercizio delle funzioni di sorveglianza amministrativa, di indirizzo e verifica sugli Istituti, fatta in ogni caso salva la competenza esclusiva dello Stato».

All’articolo 9, sugli organi dell’istituto, il collegio dei revisori assume il nome di collegio dei revisori dei conti. All’articolo 10 si disciplina il cda che, dai precedenti cinque anni, adesso dura in carica «quattro anni, è nominato dal Presidente della Regione ed è composto da tre membri». Si fanno più selettive le caratteristiche degli stessi membri che devono essere «muniti di diploma di laurea magistrale o equivalente ed aventi comprovata professionalità ed esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, di cui uno designato dal Ministro della salute e due eletti dal Consiglio regionale con voto limitato».

Novità anche per quanto riguarda lo scioglimento del consiglio d’amministrazione e per la nomina del direttore generale che viene «nominato dal Presidente della Regione sentito il Ministro della salute».  Inoltre viene scelto «tra persone munite di diploma di laurea magistrale o equivalente, di comprovata esperienza nell’ambito della sanità pubblica veterinaria nazionale e internazionale e della sicurezza degli alimenti».

Un’altra novità la porta ancora l’articolo 19 che introduce il collegio dei revisori dei conti – prima solo collegio dei revisori – che dura in carica tre anni. «Il collegio è composto di tre membri, di cui uno designato dal Ministro dell’economia e delle finanze e due dalla Regione».

Modifiche ancora per le figure del direttore sanitario e del direttore amministrativo per i quali, agli articoli 20 e 21, si precisa che concorrono,«con la formulazione di proposte e di pareri, alla formazione delle decisioni della direzione generale».

 

Il prossimo passo dell’Izs, adesso, sarà l’approvazione del documento programmatico organizzativo.

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