Una “supergonorrea” semina il panico
Medici australiani e neozelandesi si preoccupano di affrontare la resistenza di un superbatterio sessuale isolato in un turista italiano. Antibiotici utilizzati solitamente nel caso di malattie sessualmente trasmissibili sono infatti inefficaci per eliminarla
Il ceppo della gonorrea più resistente mai incontrato in Australia è stato rilevato su un turista europeo di nazionalità italiana che ha contratto una malattia venerea durante un suo viaggio a Sydney. Ad evidenziarlo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che ritiene utile segnalare la notizia per riportare l’attenzione su una patologia sottovalutata ma ampiamente diffusa. La gonorrea o blenorragia (o “scolo” nel linguaggio popolare) è una malattia causata da un batterio, la Neisseria gonorrhoeae frequentemente chiamato infezione gonococcica urogenitale. Questa patologia è sessualmente trasmessa ed è diffusa particolarmente tra i giovani.
I primi sintomi sono il dolore durante la minzione e lo scarico di pus dal genitali. Colpisce come qualsiasi malattia a trasmissione sessuale, i partner sessuali che hanno rapporti non protetti. A differenza di quello che crediamo, erroneamente, specialmente tra molti giovani, il non fare la penetrazione non causerebbe la trasmissione. In realtà anche il sesso orale è particolarmente favorevole alle infezioni da batteri, che si bloccano in gola e gli occhi come in organi genitali. Se viene ignorata o non trattata in tempo, la gonorrea può avere conseguenze gravi: infertilità, gravidanza ectopica, febbre, sintomi dermatite e artrite. Sono possibili anche complicazioni e in assenza di trattamento assistiamo a casi di meningite ed endocardite. Trasmessa al neonato, può portare a sepsi. Il dipartimento australiano della salute ha comunicato di aver individuato sul suo suolo un ceppo resistente di gonorrea, la A8806, in un turista italiano, e certificato che questa tipologia presenta somiglianze con un altro ceppo incurabile, il machines (0359-03.01-h041). Quest’ultimo è stato scoperto per la prima volta in Giappone nel 2009. Nel 2011, ceppo di casi di gonorrea resistente sono stati segnalati alle Hawaii, poi in California ed in Norvegia. L’Australia ha quindi raccomandato a tutti i medici di segnalare ogni caso di gonorrea per testare i pazienti. In Nuova Zelanda, inoltre, tutte le cliniche e gli ospedali sono in allerta. Per chi viaggia in queste regioni o non, non deve minimizzare i rischi del sesso non protetto, compreso il sesso orale e deve usare sempre il preservativo. Non appena si avvertono i primi sintomi dell’infezione, bisognerebbe consultare uno specialista.
Lecce, 26 agosto 2014
Giovanni D’AGATA