Legittimo che i sindaci possano trascrivere i matrimoni gay contratti all’estero
Il ministro Angelino Alfano ha recentemente chiesto ai Prefetti, tramite un’apposita circolare , preparata in fretta e furia, di annullare d’ufficio la trascrizione dei matrimoni contratti da coppie dello stesso sesso all’estero cui alcuni comuni, tra i quali Napoli, Bologna, Grosseto e ultimamente Milano, hanno dato corso.
Sull’argomento , che ha sollevato in quest’ultima settimana un incredibile polverone mediatico, interviene, altresì, il noto legale foggiano, avv. Eugenio Gargiulo, il quale non condivide l’iniziativa del ministro Alfano , basata su dei principi e fondamenti giuridici non accogliibili.
I matrimoni tra persone dello stesso sesso si trascrivono all’anagrafe per certificare l’esistenza di un rapporto riconosciuto all’estero. Si tratta dunque non certo di dichiarare che due persone sono sposate in Italia, cosa che ovviamente fino ad ora non è possibile fare perché siamo ad oggi l’unico Paese a non avere ancora una legislazione in materia, bensì più semplicemente di certificare, ad opera degli uffici comunali, che due persone risultano sposate, appunto, all’estero.
Una certificazione di questo tipo può servire a molte cose: ad esempio, in un eventuale contenzioso, per provare in giudizio la durata e la stabilità della convivenza; soprattutto, per godere dei diritti attribuiti al coniuge dalla legislazione europea, consentendo così l’ottenimento del permesso di soggiorno per ogni cittadino di un altro Paese dell’Unione Europea che voglia stabilirsi in Italia con la persona che ama.
Non occorre essere un fine giurista –afferma l’avv. Eugenio Gargiulo – per capire che la libertà di circolazione affermata dai Trattati dell’Unione Europea non è una vera e propria libertà se un cittadino viene considerato sposato in uno Stato e celibe in un altro!
Del resto, che anche i Paesi nei quali il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è espressamente riconosciuto dalla legge o addirittura vietato, possano accogliere e riconoscere coppie gay o lesbiche sposate altrove, è un principio che trova conferma anche nella più recente casistica giudiziaria degli Stati Uniti, e in particolare in Ohio e Missouri. Nei due Stati non ci si può sposare, eppure i giudici hanno stabilito che chi si sposa in altri Stati è riconosciuto come coniuge anche nelle loro giurisdizioni.
La trascrizione da parte dei Sindaci italiani- conclude l’avv. Eugenio Gargiulo – è dunque perfettamente legittima. La legge attuale prevede infatti che essa possa essere negata solo per contrarietà all’ordine pubblico, e il matrimonio tra persone dello stesso sesso sicuramente non lo è. Inoltre, dopo che un atto è stato trascritto, solo l’autorità giudiziaria può pronunciarsi sulla sua cancellazione, non certo il Prefetto o tantomeno il Ministro dell’Interno ( articolo 95 della Legge 3 novembre 2000, n. 396 ) !
Foggia , 20 ottobre 2014 Avv. Eugenio Gargiulo