Società
Figurazioni topografiche impenetrabili
Le tracce antiche delle passate configurazioni logistiche del nostro paese ci fanno ritenere che Rocchetta Cairo avesse una viabilità ed un sistema difensivo ben organizzato già nel settecento. Le sue quattro porte ricavate nelle mura di cinta, una per ogni punto cardinale, garantivano il passaggio controllato da Savona e da Acqui per i commerci, le comunicazioni postali e il trasporto delle persone, mentre le altre due, quella a monte e l’altra a valle, permettevano il transito delle merci a dorso di mulo provenienti dalla Riviera e dal Piemonte.
Queste figurazioni topografiche impenetrabili erano disegnate nella testa dei pellegrini e dei viaggiatori che frequentavano il luogo, oltre che in quelle degli abitanti ed erano tutte collegate le une alle altre. Così come le immagini di Virginia Milici, artista veneta della ricercatout-court, che proprio in questi giorni ci ha chiesto di farsi stampare una mappa topografica di Rocchetta sul volto e sul corpo.
La stessa cosa ho fatto per gli altri artisti come Cavellini, Joseph Beuys, Andy Warhol, Shozo Shimamoto e le ho affiancate in una pagina speciale galleria di immagini, in espansione, interconnesse.
A est di Rocchetta Cairo vi era un primordiale castellaro e a sud del borgo, in seguito era sorto un “castellaccio”, proprio nei pressi della chiesa campestre di San Rocco, per vigilare opportunamente sugli accessi al paese. L’antica via acciottolata che andava dalla porta superiore fino alla chiesa di Sant’Andrea era detta “strada Castellaro”, ancora nel censimento del 1858.
Chiarlone & Debenedetti