Il Coisp su Caruso all’università della Magna Graecia
Esprimere il proprio pensiero e le proprie convinzioni, anche e soprattutto se scomodi o difficili da trasmettere, è qualcosa di irrinunciabile e fondamentale, ma ciò che conta è farlo nel solco della legalità, seguendo le regole ed in maniera pacifica anche se molto, molto seria. Noi lo sappiamo bene, specie perché il lavoro che facciamo ci mette ogni giorno di fronte alle brutture ed alla violenza che questa società a volte sa esprimere in maniera implacabile, perché di tutto questo proprio non ne possiamo più, e perché ci onoriamo di essere i garanti della legalità, dell’ordine e della pacifica convivenza. Qualcun altro forse non ci crede poi tanto, e le aberranti preoccupazioni che qualcuno ha espresso in occasione del nostro intervento di ieri, sinceramente, ci sembrano frutto, probabilmente, dell’astio insito in una mentalità prontamente portata a concepire manifestazioni di violenza invece che di pace. Perché per qualcuno deve profilarsi all’orizzonte sempre e solo lo scontro scorretto? Perché avere qualcosa da dire, esprimere dei dubbi e degli interrogativi, deve significare sempre sferrare attacchi violenti ai propri interlocutori? Perché un messaggio che si vuol dare deve essere sempre di guerra? Quello che abbiamo da dire a Caruso ed anche ai cittadini, per far sentire le nostre idee e le nostre convinzioni, vogliamo trasmetterlo nel segno di ciò che ci piace, nel segno del bello e della pace…”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna a intervenire alla vigilia della prima lezione del corso di Sociologia dell’ambiente e del territorio presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, affidato a Francesco Saverio Caruso, esponente del Prc e leader del Movimento No Global campano. Un appuntamento, quello di domani, rispetto al quale il Coisp ha già annunciato di voler dare il proprio benvenuto al docente, “sperando fortemente nella sua capacità di trasmettere insegnamenti scevri da convinzioni e posizioni personali che in passato hanno mostrato un Caruso insofferente ed in forte contrapposizione con le Istituzioni – lui stesso si autodefinì un ‘sovversivo’ – e che lui non ha mai rinnegato”.
“Ed a chi affidare un messaggio così importante – aggiunge Maccari – se non a dei ‘simboli’ di armonia tesi alla ricomposizione di conflitti per i quali troppo si è già pagato in un passato così recente? E sì… il nostro ‘bellicoso’ proposito, così temuto da alcuni sciocchi, è di affidare alla dolcezza di due giovani ragazze il compito di far sentire la nostra voce, e di consegnare nelle mani di Caruso l’immagine di ciò che noi riteniamo debba diventare il violento a drammatico ‘argomento’ di discussione utilizzato in passato dai No global”.
“Simboli di pace – gli fa eco Giuseppe Brugnano, Segretario Generale del Coisp calabrese -, ma che vogliono comunque mostrare il nostro dissenso per l’affidamento del delicato compito al professor Caruso, ex rappresentante dei Movimenti antagonisti No global che ha espresso più volte concetti e posizioni che restano, per il nostro modo di intendere il concetto di Stato, decisamente non idonee ad essere proiettate all’interno dell’Università. Lo facciamo perché rappresentando tanti colleghi che per quello Stato e quelle Istituzioni danno tutto, abbiamo il dovere di difendere i principi che stanno alla base della convivenza pacifica per la quale ci spendiamo quotidianamente”.
La protesta simbolica avrà luogo domani, a partire dalle ore 12.00, quando sul Corso Mazzini del centro cittadino inizieranno a sfilare due ragazze che porteranno un cartello con il messaggio del Sindacato Indipendente: “Il Sindacato di Polizia COISP dà il BENVENUTO al Prof. Caruso… Le auguriamo di trasmettere ai suoi allievi i principi di ordine e legalità, base della società”.
Successivamente, sarà lo stesso Segretario Generale del Coisp Calabria a recarsi a consegnare al professore Caruso il simbolo che il Coisp da anni ha scelto per testimoniare il proprio modo di affrontare e discutere eventi che hanno dimostrato con ferocia l’assurdità della violenza di cui i No global furono protagonisti, e che ebbe conseguenze tragiche e nefaste per tutti: un estintore avviluppato da un ramo di ulivo… un estintore quale strumento di pace!