Società

Smartphone e abusi: il telefonino ci rende più pigri

A rivelarlo è una ricerca dell’University of Waterloo che dimostra come l’utilizzo dello smartphone riduca le capacità cognitive

Lo smartphone è forse il simbolo dell’età odierna, un’età fatta di connessione totale e perenne, di iper-velocità e di multitasking. La connessione mobile alimenta la condivisione in tempo reale e la comunicazione istantanea e ha ormai cessato di possedere mero carattere accessorio, affermandosi come un’esigenza inalienabile. I consumatori compiono ricerche, esaminano, si informano, pongono Wind e le sue promozioni a confronto con quelle di Tim, Vodafone, Tre, ecc., alla ricerca della soluzione ideale per le proprie esigenze. Tutto questo fermento mediale farebbe pensare che l’uomo stia diventando sempre più attivo, sveglio, dinamico. Ma ciò non sembra corrispondere al vero.

Una ricerca dimostra che lo smartphone ci rende pigri

smartphone e cervello

A lanciare l’allarme – non il primo a dire il vero – è una ricerca condotta dall’University of Waterloo e pubblicata sulla rivista Computers in Human Behavior, la quale ha dimostrato come l’utilizzo continuativo di smartphone e ulteriori apparecchiature mobili sia potenzialmente causa di un’accentuazione della pigrizia mentale e di una diminuzione dell’intelligenza umana.

Il web come scorciatoia del pensiero

Alla base del ragionamento da cui trae origine la ricerca vi è l’assunto che gli utenti siano sempre meno inclini ad utilizzare il proprio cervello per condurre un ragionamento logico, preferendo sempre più spesso delle risposte preconfezionate dai vari motori di ricerca.

La strutturazione della ricerca

L’indagine è stata articolata in tre diversi studi. È stato selezionato un campione di 660 soggetti a cui sono stati somministrati specifici test per analizzarne le capacità logiche, verbali e matematiche. Tali risultanze sono state poi rapportate alle modalità di utilizzo delle diverse tecnologie mobile per esaminare un’eventuale correlazione. I risultati hanno dimostrato come i soggetti meno avvezzi all’utilizzo dello smartphone abbiano dimostrato, mediamente, capacità cognitive superiori rispetto agli utilizzatori assidui.

Le dichiarazioni dei protagonisti

La nostra ricerca –  spiega Gordon Pennycook, uno dei ricercatori che ha condotto lo studio – supporta l’ipotesi di una connessione tra intenso utilizzo degli smartphone e diminuzione dell’intelligenza. Se gli smartphone – ha continuato – facciano effettivamente diminuire l’intelligenza è ancora una questione aperta, che richiederà ulteriori ricerche“.

Nathaniel Barr, altro membro dell’equipe, ha aggiunto: “Il nostro affidamento sugli smartphone ed altri dispositivi probabilmente continuerà ad aumentare. È importante capire come gli smartphone influiscano e si relazionino con la psicologia umana, prima che queste tecnologie siano così radicate che sarà dura ricordare com’era la vita prima. Potremmo già essere a quel punto“.

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