Gli elementi che influiscono sulla durata dei pneumatici
Con l’avvicinarsi dell’estate sono molti gli automobilisti che, in vista di viaggi più o meno lunghi, iniziano a verificare lo stato di salute della propria auto, controllando soprattutto motore e pneumatici. Solo in questo modo, infatti, è possibile partire verso le classiche mete estive assolutamente certi dell’affidabilità del mezzo. A proposito di pneumatici, un dubbio che alcuni appassionati di auto vedono affiorare nella loro mente è quello relativo all’invecchiamento delle stesse gomme, ossia alla durata dei pneumatici. Infatti, non sono pochi coloro che si chiedono se tale evento è indipendente dall’utilizzo frequente delle coperture. Al momento dell’acquisto, ad essere preso in considerazione è il DOT, ossia l’indicazione stampata sul fianco della gomma che riporta sia l’anno che la settimana di produzione. In questo modo è possibile accertarsi di non montare una gomma eccessivamente vecchia.
Gli studi per stabilire da cosa è determinata la durata pneumatici
Ma una questione aperta è quella che riguarda la durata pneumatici dopo l’acquisto. A cercare di fornire una risposta alla questione sono state diverse autorità. Ad esempio, negli Stati Uniti, ad interessarsi del problema è stata la NHTSA, mentre in Germania si è posta in prima fila l’ADAC. In Svizzera, infine, è intervenuto il Touring Club. Dalle verifiche effettuate è risultato che il processo di invecchiamento degli pneumatici non avviene a causa dell’usura, ma è dovuto all’ossidazione. Infatti, ha luogo a partire dalla zona più interna della gomma e non da quella a contatto con il terreno. La parte interna finisce per avere un contatto con l’ossigeno in pressione; tale azione porta inevitabilmente gli pneumatici a diventare nel tempo più duri e, di conseguenza, ad essere soggetti a lesioni.
Esaminando i fattori che possono determinare la velocità di invecchiamento degli pneumatici, ne sono stati individuati 3 fondamentali. In primo luogo, risulta essenziale la mescola delle gomme in quanto, da essa, dipende la quantità di aria che riesce a penetrare all’interno. In base ai materiali impiegati si ha una variazione della velocità dell’invecchiamento degli pneumatici. Un secondo fattore è rappresentato, invece, dalla concentrazione dello stesso ossigeno. Infatti, l’ossidazione che si verifica nelle gomme cresce all’aumentare della concentrazione. L’invecchiamento risulterà più veloce, pertanto, quando la gomma viene utilizzata con maggiore frequenza diminuendo, invece, nel caso in cui la vettura rimanga parcheggiata all’interno del box, oppure quando gli pneumatici sono conservati in un deposito. L’ultimo fattore ad influire sull’ossidazione è rappresentato dal calore; in particolare, questa aumenta se gli pneumatici sono sottoposti a notevoli sbalzi di calore. Infatti, le temperature eccessivamente elevate possono portare ad un aumento della permeabilità della gomma stessa; questo, a sua volta, porta l’ossigeno ad attraversarla con maggiore facilità. Questo porta anche a considerare che un asfalto particolarmente caldo, accompagnato dall’attrito della gomma, può portare ad uno sviluppo del calore e, quindi ad un consumo più veloce della copertura.
Le strategie dei produttori e la perdita del gas nelle gomme
Deve anche essere sottolineato come i produttori di pneumatici, per cercare di far fronte all’ossidazione, hanno deciso di aggiungere alla mescola diversi componenti, sia naturali che chimici (ad esempio si fa ricorso ai cosiddetti “oli volatili”). Questo allo scopo di aumentare la durata pneumatici, rallentando il processo di invecchiamento.
Ma ad influire in modo notevole sulle gomme è anche la perdita del gas, che avviene quando gli pneumatici iniziano ad avere una certa età. Tale processo aumenta quando le gomme non vengono usate, in quanto è proprio il movimento delle ruote a consentire agli oli di distribuirsi in modo ottimale nelle gomme. La perdita, infatti, si verifica per osmosi e viene favorita dalla mancanza di movimento. Quando gli oli si riducono, gli pneumatici finiscono per diventare più rigidi, con un aumento del rischio di rottura. È possibile osservare tale fenomeno nelle piccole screpolature che si verificano sulla superficie della gomma, oppure quando da quest’ultima si distaccano dei pezzetti di gomma. Questo fenomeno, pur non compromettendo in modo notevole la sicurezza, è in grado di influire sulle prestazioni, qualsiasi siano le condizioni climatiche. Purtroppo, chi acquista un set di gomme non ha la possibilità di verificare i componenti della mescola e gli oli presenti al suo interno, visto che tali caratteristiche non vengono riportate sul pneumatico stesso. Questo nonostante si tratti di elementi che incidono sull’affidabilità.