Nuovi percorsi di scrittura oltre quelle porte
La scrittura richiede impegno e fatica, un lavoro che non ci ha ordinato il medico di famiglia, sappiamo però che è una cura che ci prescriviamo noi stessi, sapendo che ne trarremo giovamento sul piano emozionale e nel riordino della nostra mente… I nostri pensieri si disporranno negli scaffali adatti e tutto l’ambiente interno sarà adeguato al lavoro di scrittura a cui ci accingiamo.
Entrerà solo la realtà che ci interessa raccontare in un testo che sarà già vecchio mentre nasce perché farà da ponte tra le idee del passato e quello che noi crediamo sia l’intendimento del presente o magari anche del futuro…
Se ciò potrà avvenire non ne saremo consci immediatamente anche perché controlleremo le improvvisazioni, timorosi che non siano capite o non abbiano elementi utili alla prosecuzione del cammino. Dovremo disporci comunque ad aprire nuove porte e ad improvvisare per intraprendere nuovi percorsi oltre quelle porte se vogliamo proseguire nel viaggio verso il futuro.
Tra i tanti percorsi che ci capiterà di iniziare qualcuno sarà quello giusto ma non lo sapremo all’inizio del cammino: lo scopriremo strada facendo. Per questo dobbiamo muoverci in ogni direzione facendo in modo che sia la nostra direzione e poi tracceremo la pista mentre la percorriamo.
Le righe della scrittura ricoprono il territorio come un reticolo irregolare e si sono confuse negli anni con le mappe topografiche dove il tracciato delle strade e il corso dei fiumi sono le scritture più stabili e logiche del panorama umanizzato…
Ogni uomo scrive dalla mattina alla sera e durante la notte progetta viaggi e rivive percorsi registrando nei suoi archivi mentali vecchie e nuove pagine di scrittura virtuale… poi quando si sposta nella sua mente compare la mappa del suo viaggio.
Ogni luogo della terra è stato nominato e scritto più volte, ogni linea è stata percorsa e modificata nel suo tracciato, ogni percorso è stato scritto e stampato nei libri e ogni libro è finito in uno scaffale di una biblioteca…
Gli scrittori sono affannati a seguire avanti e indietro la traccia della penna lungo la pagina e la presenza umana che si muove sul territorio spostando continuamente i tracciati delle mappe, infittendo la rete dei passaggi e della scrittura, aprendo varchi, scavando tunnel, gettando ponti in ogni direzione…
Linee topografiche e scrittura si incrociano sul piano orizzontale e diventano un unicolibro della catena che accoglie sulle sue pagine aperte, giorno dopo giorno, le sovrapposizioni, le aggiunte e le variazioni, le cancellazioni e le correzioni della scrittura e della topografia che variano ogni giorno che passa…
Le biblioteche ora sono piene di topografie e scritture e mappe e progetti e libri per testimoniare in ogni momento della nostra storia tutti i tentativi della geografia e della scrittura …
Bruno Chiarlone Debenedetti