Sclerosi Multipla: ruolo della Chlamydophila pneumoniae nella patogenesi della CCSVI nei pazienti con SM
E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Journal of Multiple Sclerosis un interessante articolo intitolato “Role of Chlamydophila pneumoniae in the Pathogenesis of Chronic Cerebrospinal Venous Insufficiency in Patients with Multiple Sclerosis” (Ruolo della Chlamydophila pneumoniae nella patogenesi dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale nei pazienti con sclerosi multipla).
Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Ferrara, nonostante l’eziologia della sclerosi multipla (SM) sia sconosciuta, fattori genetici e ambientali, tra cui agenti infettivi, possono avere un ruolo nello sviluppo di questa malattia. Recenti studi hanno dimostrato l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) come un potenziale fattore nella patogenesi della SM clinicamente definita ma le attuali evidenze non supportano un ruolo sostanziale della CCSVI nella patogenesi delle classiche lesioni della SM. Siccome è ben nota l’associazione della Chlamydophila pneumoniae con le infezioni vascolari e la disfunzione endoteliale a causa di infiammazione, la C. pneumoniae potrebbe essere implicata nello sviluppo della CCSVI. Questa ipotesi è basata sulla capacità di questo patogeno di infettare le cellule endoteliali venose che potrebbero contribuire ad un processo infiammatorio-autoimmune nel tessuto venoso che porta alle anomalie venose (stenosi venose/occlusioni) descritte nella CCSVI. Infatti, oltre all’infezione riconosciuta da C. pneunoniae di una grande varietà di cellule comprendenti cellule epiteliali alveolari, macrofagi, cellule dendritiche, cellule B e T, glia neuronale e cellule ependimali neuronali, questo patogeno può anche infettare le cellule endoteliali vascolari nei tessuti venosi. Tale infezione/infiammazione dei tessuti vascolari venosi potrebbe contribuire alla malattia infiammatoria-autoimmune causando le anomalie venose descritte nella cosiddetta CCSVI.
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