Il caffè amico del nostro benessere
Il caffè è qualcosa di più di una semplice bevanda gustosa e tonificante. Presente da secoli nella nostra cultura, è associato ad un vero e proprio rituale che si ripete anche più volte al giorno. Al caffè sono stati attribuiti molti effetti negativi ed altrettanti positivi, alcuni dei quali confermati dalla ricerca scientifica. Sorseggiare un caffè, purché non si ecceda con le quantità, può favorire il benessere contrastando la stanchezza e migliorando la concentrazione.
Il consumo consigliato si aggira fra le tre e le quattro tazzine al giorno ma, se la caffeina causa problemi è opportuno ricorrere, esclusivamente, al decaffeinato.
Le ricerche scientifiche sul caffè
A Milano l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri ha evidenziato gli aspetti positivi del caffè nella pubblicazione “caffè e salute”. I ricercatori hanno sottolineato che consumare tre o quattro tazzine quotidianamente, se si è sani e non sensibili alla caffeina, non rappresenta un pericolo. Il caffè contiene buone quantità di polifenoli che agiscono contro i radicali liberi e potrebbero avere un ruolo nel contrastare l’insorgenza di alcune patologie. Un consumo limitato di caffè potrebbe tenere lontano la cirrosi epatiche e le malattie a carico dell’apparato cardiovascolare migliorando l’attenzione.
Da una ricerca condotta presso l’Università della California è emerso che il caffè non interviene sul ritmo cardiaco. I ricercatori hanno preso in esame due gruppi all’interno dei quali il 61% era solito assumere caffè e cibi contenenti caffeina come per esempio il cioccolato.
Lo studio, che ha coinvolto 1400 pazienti, ha evidenziato che in entrambi i gruppi le disfunzioni legate al battito del cuore erano pressoché uguali. I dati evidenziano che la caffeina non influisce negativamente sul battito cardiaco e quindi non ha un ruolo nello sviluppo di possibili problemi a carico del cuore.
La presenza di preziosi antiossidanti può rivelarsi utile per ridurre il rischio di ammalarsi anche di malattie croniche come il diabete di tipo 2.
Le varietà di caffè
Le proprietà ed il sapore del caffè cambiano non soltanto in base alla varietà ma anche alla tostatura e al metodo di preparazione. La principale differenza è fra la qualità robusta ed arabica di certo la più diffusa. La bontà e l’intensità del caffè però sono influenzate dalla conservazione dei chicchi e da tutti gli altri passaggi, senza dimenticare il grado di maturazione. L’arabica si contraddistingue per l’aroma dolce ed intenso mentre la robusta ha un retrogusto più marcato ed amarognolo. Le miscele, in genere, prevedono sempre una piccola percentuale di robusta che garantisce un profumo persistente e una crema corposa ed importante.