Sei giovani indiani ricoverati in ospedale per combattere il “selfiecidio”
Sono affetti da gravi disturbi psichiatrici legati ad un uso compulsivo dello smartphone
Gli utenti che effettuano quotidianamente continui controlli al proprio cellulare, sono consapevoli di aver sviluppato una cattiva abitudine e di essere ossessionati dai loro dispositivi, ma riuscire a staccarsene completamente non è facile. Lo sanno a loro spese sei giovani indiani che sono in osservazione nei due principali ospedali nazionali perché affetti da gravi disturbi psichiatrici legati ad un un uso compulsivo del telefono cellulare. Questo fenomeno è stato definito da alcuni anche ‘selficidio’, ed è individuabile da sintomi di inpulsività e sbalzi d’umore.
Prendendo lo spunto dalla storia di una ragazza di 18 anni, presentatasi all’ospedale Aiims con una presunta malformazione al naso, ma poi trasferita nel dipartimento di psichiatria, il quotidiano Mail Today dedica al tema della dipendenza dai selfie in India la sua prima pagina. E precisa che tre pazienti sono in cura nello stesso Aiims ed altri tre nel Sir Ganga Ram Hospital. Lo psichiatra Nand Kumar dell’Aiims ha dichiarato al giornale che i tre pazienti presi in cura “sentivano il bisogno impellente di mettersi in posa davanti allo smartphone” e per questo “avevano sviluppato una patologia conosciuta come ‘disordine dismorfico del corpo’ (continuo pensiero ad un proprio difetto fisico, ndr.) che li ha portati ad un disordine compulsivo ossessivo”.Gli esperti, aggiunge il giornale, ritengono che i sintomi di questo disordine sono così sottili che molti di coloro che usano continuamente il cellulare per ritrarsi in ‘selfie’ non si rendono conto del perché poi si sentano depressi e disorientati.
Secondo l’Associazione psicologica americana (Apa), circa il 60% delle donne che soffrono di questa patologia ossessiva non se ne rendono conto. Riassumendo, come spiegano alcuni studi, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in realtà la dipendenza da cellulare è un tentativo utilizzato per migliorare l’umore, la navigazione web un modo per rassicurare gli insicuri e ricevere un conforto, anche se temporaneo.
Lecce, 9 gennaio 2017
Giovanni D’AGATA