Maria Monti, il ritorno sulle scene con un Live al Teatro Arciliuto
Maria Monti, cantautrice, poliedrica attrice dal dono cabarettistico insieme a Marco Persichetti, singolare compositore-pianista, sono gli ospiti d’eccezione lunedì 6 febbraio alle ore 21,30, nell’ambito della rassegna PER CHI SUONA LA CAMPANA, che avrà luogo presso il teatro Arciliuto in Piazza Montevecchio 5, alle spalle di piazza Navona, a Roma. La serata vedrà la partecipazione degli artisti Stefano Migneco, Carlo Palermo e Mario Vetere.
Anima della rassegna un prestigioso team di organizzatori che ogni lunedì si incontra al Teatro Arciliuto per un aperitivo e per ascoltare della bellissima musica dal vivo di Cantautori provenienti da tutta Italia, e che si avvicendano nell’arena del piccolo Teatro per una serata tra amici e dopo la musica continuano nel salotto in compagnia di un antico pianoforte.
Conversando con Maria Monti e Marco Persichetti, si riportano le motivazioni del ritorno in scena di Maria e il percorso musicale affrontato da Marco, autore della messa in musica di sette testi di Maria, che faranno parte del prossimo CD in uscita.
MARIA MONTI: «… in questi ultimi anni, solo discograficamente improduttivi, oltre a numerosi e spiritualmente arricchenti viaggi in India, ho recitato nel ruolo di YAMA, il DIO della morte, in Savitri, la scoperta dell’Anima e la vittoria sulla Morte, dal poema “SAVITRI” di Sri Aurobindo. La strada che ho battuto, grazie all’esperienza indiana, è la medesima che vivo tuttora e propongo discograficamente in “SPRAZZI DI PACE”. Con questo disco non intendo essere GURU ma solamente dare luce a quegli spazi interiori, in genere ignoti e invalicabili a tutti noi».
MARCO PERSICHETTI, l’incontro con Maria Monti, Artista di cifra così elevata, è stato per me uno stimolo a ricercare in diversi campi dell’invenzione musicale. Ogni suo testo richiedeva una particolare forma e uno specifico linguaggio anche in direzioni molto eterogenee fra loro. Due sono le canzoni di mia composizione musicale che presenteremo all’Arciliuto:
«Una volta soltanto”, ironica rievocazione di un matrimonio mancato, in cui la citazione iniziale della Marcia nuziale di Mendelssohn si rompe e si sfalda in un valzer ostentatamente raffinato, come le raffinate intenzioni descritte dal testo, per poi interrompersi bruscamente in modo sospeso ed interrogativo.
E “Il taxi piange” dove si racconta l’infanzia maltrattata, non tanto in senso fisico, ma psicologico, a causa della negazione del fondamentale bisogno di certezze affettive proprio di qualunque bambino: ne è scaturita una sorta di incrocio fra un blues ed un spiritual, molto nel solco della soul music, che istintivamente mi era sembrato il mezzo più adatto per veicolare il dolore di un’affettività frustrata.
La serata proseguirà con “No signori, non ho più vent’anni” in cui il tema della giovinezza è affrontato fuori di ogni retorica: vent’anni come un’età dura, estrema, di grandi contrasti e battaglie, di tormenti ma anche di momenti magici ed esaltanti, quelli che costituiscono l’alimento della poesia.
L’ironia è invece la cifra alla base di “Se fosse” e “Spogliami così”.
Il primo è un rap nel quale sono snocciolati tutta una serie di luoghi comuni e di immagini ‘poetiche’ dell’amore, per arrivare ad una domanda provocatoria che smonta bruscamente tutto il castello; in “Spogliami così” l’ironia colpisce l’erotismo visto dal lato femminile; anche qui si va costruendo un castello di immagini e di auto-suggestioni, destinato a crollare per la sua assoluta unilateralità; l’uomo è assente, o per nulla coinvolto.
A chiusura, ancora ironia, garbata ma non meno pungente, che caratterizza l’assunto paradossale di “Dove l’ho messa”, una pièce del teatro di Giorgio Gaber; partendo da un fatto banale, lo smarrimento di una macchina, si accumulano via via una serie di “smarrimenti” sempre più catastrofici e totali; ma dalla perdita di tutti i riferimenti sembra scaturire alla fine un senso di liberazione, come suggerisce l’abbinamento con “La leggerezza”, anch’esso gaberiano».
UNA VOLTA SOLTANTO
Maria Monti – Marco Persichetti
IL TAXI PIANGE
Maria Monti – Marco Persichetti
NO SIGNORI NON HO PIU’ VENT’ANNI
Henri Gougaud – Gérard Jouannest- ed. Alleluia
SE FOSSE
Maria Monti – Costantino M. Albini
SPOGLIAMI COSI’
Robert Niel – Gaby Verlor – ed. Legrand
DOVE L’HO MESSA
Monologo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
tratto dallo spettacolo “Quasi allegramente la dolce illusione”
LA LEGGEREZZA
Canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
tratta dallo spettacolo “Quasi allegramente la dolce illusione”
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Roma, Lunedì 6 febbraio 2017
Teatro Arciliuto – Per Chi Suona la Campana
MARIA MONTI presenterà il suo ultimo lavoro discografico a partire dalle ore 21,30.
Seguiranno gli artisti in programmazione: Stefano Migneco, Carlo Palermo, Mario Vetere.
Ingresso Libero
Teatro ARCILIUTO
Piazza Montevecchio, 5 – 00186 Roma (Italy)