Un caffè con Svevo e Joyce. Torna il sereno al Caffè degli Specchi
La chiusura del Caffè degli Specchi era stata annunciata, ai primi dell’autunno scorso, in seguito alla notizia del fallimento dell’azienda che lo gestiva dal 1990. Ora la situazione sembra cambiata.
Saranno le Assicurazioni Generali, proprietarie dell’immobile e delle attrezzature, a ridare a Trieste il suo Caffè Letterario. Le Generali hanno invitato una decina di qualificati operatori sia locali che nazionali ad avanzare una proposta ancora in corso, per il Caffè degli Specchi, una sorta di cooperazione tra grandi privati, intorno alla quale sussiste un assoluto silenzio.
Il Caffè degli Specchi,datato 1839, nel pianterreno del monumentale Palazzo Stratti, si affaccia su piazza dell’Unità d’Italia. I suoi tavolini hanno visto fermarsi artisti e letterati, politici e uomini d’affari: tutti insieme, gomito a gomito, per un caffè. Fra Ottocento e Novecento questa piazza insieme alla città che la ospita vissero la loro Belle Epoque, un periodo di fervida attività culturale e artistica quando si parlava di Mitteleuropa. Non era difficile vedere attraversare le strada di Trieste da importanti scrittori internazionali come James Joyce, temporaneamente in Italia, ma anche dai triestini Umberto Saba e Italo Svevo che qui venivano a rilassarsi con un caffè. . D’altra parte quello del caffè è un antico rito di Trieste, si calcola che a Trieste si bevano il doppio delle tazzine di caffè rispetto al resto d’Italia.