Economia

Sardegna: edilizia in calo si spera in SuperBonus 110

Edilizia in Sardegna, nel 2020 investimenti in calo del 4%

Il blocco dei cantieri nei mesi di marzo e aprile ha determinato un calo del 13% nel comparto residenziale e dell’11% nel non residenziale privato

Di contro le infrastrutture pubbliche crescono del 9% (contro un + 0,9% nel resto d’Italia)

Tra gennaio e giugno 2020 i pagamenti degli Enti locali per investimenti in costruzioni sono cresciuti quasi del 15%: la crescita più importante è registrata nella città metropolitana di Cagliari (+35%), a seguire nel Sud Sardegna (+17%)

Porcu e Mascia (CNA): La regione acceleri i progetti per la ripresa del settore: bene la riprogrammazione dei fondi FSC (358 mln) operata dall’Assessorato ai Lavori pubblici verso tipologie di opere più facilmente cantierabili. Ora occorre dare attuazione agli interventi di edilizia scolastica: su 414 progetti del piano triennale 2018/2021 del valore di 300 mln di euro solo 4 sono cantierabili

Nel 2020 la spesa per investimenti in costruzioni in Sardegna registrerà un calo del 4% interrompendo l’incerta ripresa che sembrava rafforzarsi nel 2019. In generale, l’impatto dell’emergenza sanitaria sul settore edile sarebbe quantificato in un calo del 13% per il comparto residenziale e dell’11% per quello non residenziale privato. Ad evitare il crollo verticale del comparto è la dinamica delle opere pubbliche che, in base alle stime, nel 2020 cresceranno nell’isola quasi del 9%. Un risultato assai più positivo rispetto alla dinamica nazionale che registrerà un +0,9% di opere pubbliche nel 2020, anche se comunque a livello macro quello delle infrastrutture risulta essere il settore di attività che manifesta una importante capacità di tenuta nell’attuale fase critica.

E’ quanto si evince dall’ultimo report della Cna Sardegna che analizza gli effetti della crisi economica indotta dall’emergenza sanitaria Covid 19 sul settore delle costruzioni in Sardegna. Secondo l’associazione artigiana saranno per ora marginali gli effetti del nuovo superbonus al 110% introdotto dal Governo: considerati ancora i numerosi dubbi interpretativi per una corretta applicazione della norma, si ritiene che nel 2020 potrà solo essere compensato l’effetto negativo che il suo annuncio ha prodotto di fatto, sospendendo una parte di attività in attesa della nuova norma più incentivante.

Su questa flessione ancora “contenuta” degli investimenti nel settore edile giocano alcuni fattori di criticità – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni –. E’ infatti importante rilevare che solo il settore delle infrastrutture sta evitando un crollo assai più importante della produzione edile. In secondo luogo, l’eventualità di una nuova ondata pandemica ma soprattutto delle misure di contrasto, fanno temere un ulteriore blocco della produzione. Terzo fattore è quello dell’effettivo funzionamento del più recente incentivo da cui si attende una spinta importante per il superamento dell’attuale fase di mercato. Fondamentali saranno infine i tempi di decisione e attivazione delle misure messe in campo per la velocizzazione dell’iter di realizzazione degli investimenti. Tutti fattori e incognite dai quali dipende più che la dinamica del settore per l’anno in corso, quella dell’imminente futuro.

La Regione – continuano i vertici di Cna Costruzioni – è chiamata ad accelerare i progetti per la ripresa del settore: abbiamo apprezzato la riprogrammazione dei Fondi FSC per 358 milioni di euro, definanziando interventi al momento non cantierabili e riprogrammandoli a favore di una tipologia di opere più facilmente cantierabili e capaci di coinvolgere imprese e maestranze locali. Così come è altrettanto urgente dare attuazione agli interventi di edilizia scolastica riguardanti il piano triennale 2018/2021, che come CNA ha rilevato con un apposito report riguardano 414 progetti per un valore di 300 milioni di euro, di cui solo 4 cantierabili.

Tabella 1 – Investimenti in costruzione in Sardegna per aree di mercato – variazioni % su valore costanti (prezzi 2005)


201820192020
Edilizia residenziale0,02,9-12,9
Edilizia non residenziale privata-3,83,5-11,2
Opere pubbliche-3,113,28,9
TOTALE INVESTIMENTI-1,96,7-4,3
Manutenzione ordinaria0,40,60,1
VALORE DELLA PRODUZIONE-1,55,4-3,4

Fonte: stime Cna Sardegna

La crescita delle infrastrutture

Per stimare l’impatto dello shock la ricerca della Cna sarda prende in considerazione sia l’offerta che la domanda. Sul fronte dell’offerta lo studio prende atto della sospensione dei cantieri durante i mesi di marzo e aprile per le nuove costruzioni non di pubblica utilità; della sospensione, per il periodo di lock down, dei cantieri per gli interventi di riqualificazione edilizia (salvo riparazioni improrogabili); del non ripristino in previsione di ulteriori lock down generalizzati; di una ripartenza delle attività improntata alla cautela da giugno a ottobre; di un tendenziale, anche se parziale, recupero dei cantieri sospesi a marzo e aprile, che si somma all’attività in risposta alla domanda ordinaria e programmata. Dal lato della domanda la ricerca assume che, per le nuove costruzioni, le decisioni di produzione per il 2020 siano state prese già da tempo e pertanto solo una quota esigua di spesa in cantiere sarà eliminata definitivamente o congelata a causa della crisi economica; per la riqualificazione l’assunto è che l’indebolimento economico e la minore fiducia di famiglie e imprese sullo scenario economico si aggiungano ai blocchi dei cantieri.

Viceversa, la crescita degli investimenti in opere pubbliche in Sardegna è indicata dai dati SIOPE, il sistema informativo della Ragioneria Generale dello Stato per la rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche, relativi ai pagamenti degli Enti locali regionali per investimenti in costruzioni nei primi sei mesi del 2020.

Tra gennaio e giugno 2020 i pagamenti degli Enti locali per investimenti in costruzioni sono cresciuti quasi del 15%, trainati dai lavori su infrastrutture stradali, il settore che assorbe il maggiore volume di pagamenti, e dalle altre infrastrutture e reti, che comprendono le reti idriche, e che rappresentano la seconda voce di spesa e il settore con la crescita più importante. Molto espansiva anche la dinamica dei pagamenti relativi a opere per la sistemazione del suolo (+28%), mentre risultano in calo quelli relativi al settore edilizio (-15% per le scuole, -9% per gli impianti sportivi).

Si tratta di una dinamica che ha riguardato pressoché tutti i territori provinciali con la crescita più importante registrata nella città metropolitana di Cagliari (+35%), a seguire nel Sud Sardegna (+17%). Un tasso espansivo del 10% è stato registrato dai pagamenti degli enti locali attivi nel Sassarese e Oristanese, mentre una dinamica di crescita assai più modesta riguarda il territorio della provincia di Nuoro.

Tabella 2 – Investimenti fissi lordi in costruzioni degli Enti locali della regione Sardegna 1 – Pagamenti per settore – Importi in milioni euro


1° sem 20191° sem 2020variazione %
Infrastrutture stradali42,849,515,6
Fabbricati ad uso scolastico16,414,0-14,8
Opere per la sistemazione del suolo9,812,528,4
Impianti sportivi12,811,7-9,1
Altri fabbricati25,427,27,2
Altre infrastrutture e reti26,037,945,8
Totale Sardegna133,3152,914,7
Totale Italia3.839,93.809,6-0,8

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati SIOPE

1 Province – Comuni – Città metropolitane – Unioni di Comuni

Investimenti fissi lordi in costruzioni degli Enti locali1 della regione Sardegna – Pagamenti per provincia – Importi in milioni euro


1° sem 20191° sem 2020variazione %
Cagliari19,626,534,8
Sud Sardegna34,840,917,2
Sassari (e Olbia-Tempio)43,047,310,2
Nuoro (e Ogliastra)18,519,02,6
Oristano17,319,210,9
Totale Sardegna133,3152,914,7

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati SIOPE

1 Province – Comuni – Città metropolitane – Unioni di Comuni

Il mercato delle costruzioni nel 2020

Il settore delle costruzioni in Sardegna arriva da una lunghissima stagione recessiva, che dal 2004 al 2016 ha segnato un crollo del 48% in termini di investimenti. Nel 2017 si è registrato un primo timidissimo tentativo di inversione del ciclo, grazie ad una modesta ripresa dell’attività edilizia e del rinnovo. Ma il rafforzamento atteso per il 2018 non si è invece verificato e, anche a motivo dello slittamento di alcuni cantieri di opere infrastrutturali, quell’anno ha segnato un nuovo stop per la produzione settoriale. Il 2019 è stato un anno in cui tutti i motori delle costruzioni risultavano in attività, con un livello degli investimenti tornato finalmente a crescere. La pandemia è invece arrivata a scardinare le aspettative di crescita, con il forte impatto sulla domanda privata che si è sommata al blocco dell’offerta, deprimendo così un settore che stava provando a rialzarsi.

In base agli indicatori disponibili, nel 2020 tutta l’edilizia segnerà una sensibile riduzione degli investimenti, con un tasso che oscilla tra il -12% e il -13% per la nuova produzione residenziale e non residenziale privata, e tra il -14% e il -10% per la relativa manutenzione straordinaria.

Per il comparto delle opere pubbliche, come accennato, la fase di ripresa avviata nel 2019 sarà solo moderatamente rallentata: i nuovi investimenti, cresciuti del 12% nel 2019, proseguiranno ad espandersi nel 2020 anche se a velocità dimezzata, mentre per il rinnovo la velocità di crescita si manterrà sugli stessi livelli dello scorso anno (dal +14% del 2019 al +12% nell’anno in corso).

Tabella 1 – Valore della produzione delle costruzioni in Sardegna per aree di mercato e tipo attività – variazioni % su valore costanti (prezzi 2005)


201820192020
Investimenti in nuove costruzioni-1,07,1-4,6
– Residenziali1,73,1-11,9
– Non residenziale privato6,94,6-12,9
– Opere pubbliche-6,612,35,6
Investimenti in rinnovo-2,76,4-4,1
– Residenziali-1,32,8-13,8
– Non residenziale privato-9,22,9-10,1
– Opere pubbliche0,914,212,4
TOTALE INVESTIMENTI-1,96,7-4,3
Manutenzione ordinaria0,40,60,1
VALORE DELLA PRODUZIONE-1,55,4-3,4

Fonte: Cna Sardegna

Si ritiene infatti che la parziale sospensione dei cantieri di opere del genio civile tra il 22 marzo e il 4 maggio sia stata assorbita dalla vivace dinamica del primo bimestre dell’anno e da una importante ripartenza nel bimestre maggio-giugno, come confermato dalla dinamica di forte crescita dei pagamenti per investimenti degli enti locali, soggetti cui compete gran parte della spesa per opere infrastrutturali nell’isola.

Secondo la ricerca della Cna sarda la stima di crescita per l’intero 2020 esclude però l’ipotesi di un secondo lock down e presuppone la prosecuzione dei lavori a valere su progetti finanziati e pronti a partire già dai precedenti anni. D’altro canto, la fase di crescita per le opere infrastrutturali potrebbe persino rafforzarsi in vista delle misure per la semplificazione amministrativa per l’accelerazione degli investimenti già nella seconda metà dell’anno. Ma le incognite rimangono molte. Specie per quello che riguarda il settore privato, che rispecchia gli effetti di un ulteriore deterioramento della situazione economica di famiglie e imprese.

Nel 2020 il calo degli investimenti in nuova edilizia residenziale e non residenziale risulta “contenuto” intorno al -12-13% in base all’assunto che le decisioni di produzione – come dimostrato dalla dinamica molto espansiva dei permessi registrata in molti territori nel 2017 e 2018 (specie a Sassari, Nuoro e Oristano per quanto riguarda le nuove volumetrie residenziali, e a Sassari e in parte Cagliari per quelle non residenziali) – verranno comunque portate a compimento. Maggiori incognite riguardano il 2021, quando tali cantieri potranno essere ultimati e redditi e risparmi delle famiglie potranno essere ridotti ulteriormente, così come profitti e fiducia delle imprese.

Gli effetti del superbonus

Un ruolo importante sarà giocato dal nuovo superbonus che consente di detrarre il 110 per cento delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 per far fronte a interventi antisismici e di efficientamento energetico. “Se il provvedimento riuscisse a scaricare sul territorio l’efficacia attesa dagli operatori e dalla domanda – evidenziano Porcu e Mascia – l’impatto potrebbe essere molto interessante, soprattutto nell’ipotesi che venisse estesa l’applicabilità del super bonus a tutto il 2022. Naturalmente le problematicità non sono poche, e riguardano la tempistica (non sarebbe troppo pessimistico ipotizzare che per una reale applicazione della norma i principali quesiti non verranno sciolti in maniera definitiva prima della fine di settembre 2020); la capienza fiscale (quanti sarebbero i soggetti con capienza fiscale sufficiente per potersi detrarre somme sostanziose quali quelle associabili a questa tipologia di interventi?). Inoltre i criteri ambientali minimi che devono essere rispettati per l’isolamento termico presuppongono l’utilizzo di materiali riciclati che, allo stato attuale, hanno costi molto alti e un’offerta molto limitata”.

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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