Rossella Urru: 90 giorni di silenzi ed attese
Rossella Urru, 90 giorni di sequestro. La giovane cooperante internazionale Rossella Urru è la coordinatrice nei campi dei Rifugiati Saharawi dei progetti della ONG CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli),l’organizzazione CISP opera nei campi Saharawi sin dal 1985 e lavora in paternariato ed in in coordinamento con organizzazioni internazionali per esempio: la Comunità Europea, il Programma Alimentare, l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite.
La giovane Rossella Urru è stata rapita tra il 22 ed il 23 ottobre, dal giorno nessuna notizia certa se non le rivendicazioni video di un frangia di estremisti jihadisti. Il sequestro accade in Sud Algeria, zona calda. Lì opera il Cisp, Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP) un’ Organizzazione Non Governativa (ONG) costituita nel 1983, che ha la sede principale a Roma. Tra le attività principali del Cisp vi sono diversi progetti umanitari e di sviluppo.
E’ proprio ieri, intorno all’1.30 della notte, ora italiana, 0.30 ora locale che la cooperante italiana, Rossella Urru, e due colleghi spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincan, membro della Associazione degli Amici del Popolo Sahrawi dell’Extremadura, e Enric Gonyalons, dell’organizzazione spagnola Mundobat . Le cronache di quei giorni raccontavano così il rapimento: ” i sequestratori siano arrivati dal Mali con un fuoristrada ed armi spianate, dopo aver attaccato la foresteria del campo che sorge ad ovest di Tinduf, dove soggiornavano i cooperanti.”
Rossella Urru, all’inizio si è detto, è stata rapita da Al Quaeda, immediatamente però si è attivata la comunità internazionale per cercare una possibilità di liberazione immediata ma ad oggi nessuno dei diversi appelli ha fatto effetto. Novanta giorni di silenzio stampa per la Farnesina, ma, nel contempo però si è accesa una dialettica quasi estrema tra marocchini, algerini e soggetti vicini al Fronte del Polisario. Mesi difficili questi nelle sabbie desertiche si vota per il congresso del Fronte del Polisario, c’è anche chi ha ipotizzato che la giovane Rossella potesse essere usata come “merce” di scambio . Nei tre mesi sono state tantissime le iniziative di solidarietà per chiedere la liberazione della giovane donna, poi finalmente la certezza, Rossella è viva, lo testimonia un video che mostra la giovane insieme ai 2 spagnoli con i guerriglieri che l’avrebbero sequestrata.
Novanta giorni di paura, aspettative ed attese. Ed adesso?