Laringite: sintomi e cure di un male di stagione
La laringite è una patologia che colpisce ogni anno moltissime persone. In realtà, quando si parla di laringite, si intendono tutta una serie di disturbi respiratori che hanno la caratteristica di infiammare la parte posteriore della gola, causando il rigonfiamento dell’epiglottide.
Proprio questo sintomo, nei bambini al di sotto dei due anni, come conseguenza più grave può provocare difficoltà respiratorie e, in alcuni casi, può richiedere ricorso al pronto soccorso.
Che cos’è la laringite
La laringe è un organo posto al fondo della gola, tra la faringe e la trachea, e ha la funzione di permetterci di emettere suoni. Ha una forma cilindrica e permette il passaggio dell’aria durante l’inspirazione e l’espirazione.
Quando vi sono infiammazioni alle vie respiratorie superiori, come raffreddori, mal di gola, febbre etc., anche i tessuti circostanti possono infiammarsi e trasmettere l’infiammazione all’area della laringe. In questo caso si parla, appunto, di laringite.
Nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni di origine virale: può trattarsi di virus influenzali o parainfluenzali, come il comune raffreddore, oppure adenovirus, che possono provocare influenza, raffreddore, faringiti e polmoniti.
Nelle stagioni fredde, in particolare quella invernale, questi virus hanno una maggiore diffusione e colpiscono numerosissime persone.
Solo raramente la laringite ha origini diverse: in questi casi, il rigonfiamento della laringe può essere dovuto a:
- Manifestazioni di tipo allergico;
- Ostruzione delle vie aeree nell’area al di sotto delle corde vocali (stenosi sottoglottica) per malformazioni delle vie aeree o di tipo vascolare;
- Patologie di tipo batterico che colpiscono la laringe, la trachea e i bronchi;
- Reflusso gastroesofageo.
I sintomi della laringite
Il rigonfiamento della parte posteriore della gola provoca sintomi tipici, che indicano chiaramente l’infiammazione di quell’area.
In genere, infatti, si registra un cambiamento del tono di voce: l’edema provoca un timbro basso e nasale, in certi casi metallico.
Soprattutto nei bambini, spesso di verifica un disturbo definito dagli specialisti tosse abbaiante. Anche quando si tossisce, infatti, il gonfiore provoca una sorta di rimbombo, a causa del quale la tosse assume un tono molto profondo.
A questi sintomi, in genere, se ne associano altri, tipici delle forme influenzali:
- Tosse secca persistente, dovuta all’irritazione alla gola;
- Dolore e secchezza alla parte inferiore del palato e alla gola;
- Febbre e mal di testa;
- Nei bambini si osserva anche uno stato di irrequietezza e difficoltà a riposare tranquillamente.
Il gonfiore poi, può provocare una difficoltà respiratoria, soprattutto nei bambini in quanto, nei neonati e nei bambini molto piccoli, le vie aeree hanno una dimensione piuttosto ridotta e il flusso dell’aria può essere ostacolato dall’edema. In genere, è consigliabile tenere i bambini in posizione verticale anche quando dormono, per aiutare la respirazione.
Come curare la laringite
Per quanto riguarda gli adulti e i bambini più grandi, la laringite non è una patologia particolarmente preoccupante e può essere curata assieme all’infiammazione che l’ha generata. Di solito, il medico consiglia antinfiammatori e/o antipiretici nel caso vi sia un rialzo termico importante. Nei bambini, gli antinfiammatori possono essere somministrati tramite aerosol oppure in sciroppo.
Per ridurre l’infiammazione si possono usare anche rimedi come le inalazioni di vapore e i suffumigi, che aiutano a fluidificare e leniscono la secchezza e il bruciore.
A meno che ci siano delle complicazioni batteriche, non sono utili gli antibiotici, che non hanno effetto contro i virus.
Nel caso di edema molto esteso e di difficoltà respiratoria è indispensabile consultare il medico che potrebbe prescrivere cortisonici per aerosol oppure, nei casi più gravi, consigliare di rivolgersi al pronto soccorso.