Sardegna: volano le vendite all’estero
Exploit delle vendite delle PMI sarde all’estero: la Sardegna prima regione in Italia per crescita percentuale. Nel primo semestre 2021, 331 milioni di euro di prodotti piazzati all’estero: +41% sul 2020 e + 62% sul 2019. Maria Amelia Lai e Daniele Serra (Confartigianato Imprese Sardegna): “Nel Mondo c’è voglia di prodotti sardi. Inoltre la crisi non ha scalfito la voglia delle realtà imprenditoriali di piazzare i propri prodotti oltre il mare”.
L’allentamento delle restrizioni post covid fanno brillare l’export delle PMI della Sardegna che, nel primo semestre 2021, fa registrare la miglior performance di crescita tra tutte le regioni italiane, superiore anche a quella di Lombardia e Veneto.
Sardegna: bene l’export
Con un controvalore di 331 milioni di euro di beni piazzati all’estero e una crescita del +41,7% sul 2020 e del 62,2% sul 2019, la nostra regione è stata, tra gennaio e giugno di quest’anno, la prima in Italia per incremento delle esportazioni prodotti dalle piccole imprese.
La bella sorpresa arriva dall’analisi dei dati ISTAT realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che, nel dossier “Dinamica dell’export in Sardegna nel primo semestre 2021”, ha registrato questo prezioso trend positivo.
Tra le categorie di beni che in questo primo semestre hanno registrato un maggior incremento di vendita rispetto al 2019, troviamo i prodotti metalliferi (+108%) per un controvalore di vendita di 234 milioni di euro e gli alimentari (+14,5%) e un controvalore di 77 milioni di euro. Al contrario, tra i settori in calo, i mobili (-43% rispetto al 2019) e il legno (-25%).
In crescita anche l’ammontare totale dell’export prodotto da tutto il sistema produttivo sardo (compresa la raffinazione del greggio e i suoi derivati) nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020; la crescita del 52,2% corrisponde a un controvalore di 2miliardi e 476milioni di beni piazzati negli altri Paesi. E’ invece ancora negativo il confronto con il 2019: -5,2%.
“E’ una bella sorpresa trovarsi in testa ad una classifica nazionale così importante come quella d’export – afferma Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – significa che in tutto il mondo c’è voglia di prodotti sardi realizzati dalle micro, piccole e medie imprese, e significa anche che questo virus non ha scalfito la voglia delle realtà imprenditoriali di studiare, lavorare e impegnarsi per piazzare i propri prodotti oltre il Tirreno e oltre il Mediterraneo”. “La nostra regione è, da qualche anno, anche grazie all’impegno della nostra Associazione, sempre più export oriented – continua la Presidente Lai – inoltre, l’affacciarsi delle piccole e micro imprese verso il mondo, spinte anche dal forte shock economico della crisi causata dalla pandemia, ha dato un impulso straordinario alle vendite oltre confine che hanno iniziato a crescere con una progressione importante. Se il trend dovesse continuare, facendo qualche conto, potremmo chiudere l’anno a quasi 800 milioni di prodotti esportati. Questo sarebbe un segnale di progressione strutturale e duratura che andrebbe oltre il covid, le turbolenze nei paesi emergenti, il protezionismo, i dazi e la Brexit e oltre tutti i fattori che condizionano le esportazioni di tutto il mondo”.
Export: vincono le PMI di Cagliari
Tra le province, sempre nel primo trimestre 2021, e sempre realizzati dalle piccole e medie attività produttive, su Cagliari hanno varcato il mare prodotti per un valore di 172milioni (11 di prodotti alimentari e 156 di prodotti metalliferi), con un incremento del +37% rispetto al 2020 e del 65% rispetto al 2019. Dal Sud Sardegna sono partiti 65 milioni di euro di prodotti (56 metallo e 5 alimentari) con incremento del 46% sul 2020 e 143% sul 2019. Dal Nord Sardegna sono partiti 54 milioni di euro di beni (40milioni di alimentari e 9 di prodotti del legno) con +49% sul 2020 e +7% sul 2019. Da Nuoro sono stati piazzati 23milioni di euro di beni (17 metalliferi e 4 alimentari) con un +72% sul 2020 e + 144% sul 2019. Chiude Oristano con 17 milioni di beni piazzati, la quasi totalità sono prodotti alimentari, con un incremento del 18% sul 2020 e 20% sul 2019.
“Proseguire nei processi di internazionalizzazione e difendere il valore del Made in Sardegna – prosegue la Presidente Lai – è il binomio per sostenere le MPI isolane. In un mondo in cui i rischi aumentano è fondamentale non arrendersi e andare a intercettare la crescita, continuando a investire su ciò che da sempre sappiamo fare bene: esportare e internazionalizzarci. Noi siamo pronti a fare la nostra parte al fianco delle imprese, soprattutto le più piccole”.
“L’export delle piccole imprese manifatturiere sarde – commenta Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna – dimostra ancora una volta di essere solido e di essere stato in grado, non solo di resistere alla crisi economica, ma anche di registrare un incremento nei numeri. Tutto ciò premia la capacità delle nostre aziende e il loro saper fare. Si tratta di un vero e proprio tesoro che, come Confartigianato, siamo impegnati, anche oggi, a difendere anche nei mercati esteri”. “Nonostante i numeri – continua Serra – però le aziende del settore sono ancora lontane dall’esprimere tutto il proprio potenziale. In un momento storico in cui è sempre maggiore l’attenzione alla genuinità e artigianalità dei prodotti, una regione come la nostra deve continuare a investire nella conoscenza dei mercati internazionali. Sono proprio le piccole imprese che, per crescere, hanno bisogno di supporto e affiancamento. Noi stiamo cercando di fare la nostra parte”.
“Vogliamo far crescere queste cifre – sottolineano Lai e Serra – presto, per e con le aziende, riprenderemo il lavoro di formazione e di marketing per la ricerca di nuovi spazi a dimostrazione di come non sia più sufficiente che la Sardegna abbia ottime produzioni ma di come sia necessario cercare e trovare gli acquirenti attraverso nuove iniziative”.
“Siamo certi che gli spazi per operare con profitto ci siano per tutti – concludono Presidente e Segretario – per questo, ripetiamo, è necessario non fermarsi esclusivamente alla vendita nel mercato interno sardo o nazionale ma lavorare in rete per raggiungere obiettivi commerciali spesso neppure troppo lontani”.