Ufo e Plasmodi: interviene il C.UFO.M
Sono i l Presidente e Fondatore del C.UFO.M., dr. Angelo Carannante. Vi scrivo per illustrarvi quanto appresso dirò, con preghiera di pubblicazione. Non sono a conoscenza, nemmeno si evince dal vostro sito, chi ha scritto l’articolo “UFO o Plasmoidi le teorie del premio nobel per la fisica Hannes Alfvén”, che, al contrario delle intenzioni, non fa altro che confermare quanto il C.UFO.M. ha detto e cioè che i vulcani non emettono plasmoidi. Precisato, ancora una volta, che la questione non esiste, in quanto il Vesuvio è un vulcano silente e, riportandomi a quanto pubblicato in merito agli avvistamenti vesuviani, passo al nocciolo del vostro articolo. Non è dato evincersi, cosa c’entri Striscia la Notizia, trasmissione in merito alla quale chiarisco quanto segue. L’ 8 maggio 2010, Pietro ed Angela, all’epoca fidanzati, video e filmarono a Brusciano, Napoli, un enorme ufo multicolore che, li spaventò a tal punto, che si rinchiusero nella loro autovettura. Specifico che essi erano anche soci C.UFO.M. e, come tali, ben addestrati nel saper distinguere un vero ufo, da droni ed altri tipi di velivoli, da fenomeni umani e naturali. Quindi, sicuramente addetti ai lavori. Svolgemmo tutte le indagini, andammo sul luogo dell’avvistamento ed accertammo, inequivocabilmente, che Pietro ed Angela avevano visto un ufo, anche perché quello era un periodo in cui c’era un’ondata di avvistamenti in Campania, un cosiddetto flap ufologico. Quindi assoluto rigore scientifico. Venni invitato anche alla notissima trasmissione “Mistero, di Italia 1, che, con assoluta serietà, trasmise, con spirito scientifico, insieme ad altri, anche l’avvistamento di Brusciano. Arrivò Striscia la Notizia che, volendo fare audience, con spirito goliardico, tanto è vero che c’era Capitano Ventosa, intervistò, oltre il sottoscritto ed i testimoni, anche un tizio che, per farsi chiaramente pubblicità, affermò di aver fatto volare un drone, proprio in quella fatidica sera dell’8 maggio 2010. Striscia la Notizia, per dare credito all’ipotesi drone e fare lo scoop, tagliò le dichiarazioni più importanti dei testimoni e del sottoscritto, regolarmente registrate con telecamera, quindi non le mandò in onda. Il C.UFO.M., meravigliato per il servizio trasmesso, con grande scrupolo, svolse ulteriori indagini ed accertò, tra l’altro, quanto segue: il signore in questione non era mai stato a Brusciano e quindi quella sera non era nel luogo dell’avvistamento; certissimamente non era un drone e, farlo volare dal punto da dove disse che lo aveva manovrato, era impossibile, in quanto, nella zona, esistevano ed esistono tutt’ora, molti edifici che schermavano il segnale del telecomando e quindi rendevano impossibile il volo. Il C.UFO.M., allora, scrisse a Striscia la Notizia per chiedere la rettifica della notizia, in quanto venne data, nel servizio andato in onda, in modo tale da stravolgere la realtà di quanto i testimoni effettivamente videro. Non ottenemmo alcuna risposta. Quindi, evocare un vecchio servizio, che risale ad oltre 10 anni or sono, è solo un modo, poco edificante, di colpire il C.UFO.M., proprio come la questione dei plasmoidi tirata fuori ad arte da ambienti ben noti ed ostili al Centro Ufologico Mediterraneo. Se anche, per avventura, sia chiaro, ammesso ma non concesso, si fosse trattato di un drone, non sarebbe stata certamente la fine del mondo. Chi lavora può sbagliare (non certo per il caso Brusciano). Anche un grande attaccante sbaglia un gol a porta vuota. E poi, Striscia la Notizia, non è la Bibba.