Comunicati Stampa

ISTITUTI DI VIGILANZA: IN MANCANZA DI INTERVENTI DA PARTE DELLO STATO, CHIEDIAMO ANCHE L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA !

Il Sindacato Italiano Lavoratori Comparti, Si.U.L.C., dopo innumerevoli gravi e pesantissime accuse per gli innumerevoli reati e vìolazioni commessi da alcuni Istituti di Vigilanza della Campania, copiosamente e dettagliatamente inviati al Governo, chiede che sia anche la Magistratura ad intervenire esaminando quanto denunciato alle Istituzioni che si sono dimostrate omertose e omissive.

          E’ alquanto anomalo che a fronte di quanto consumato sia a livello societario che a livello di tutela dei lavoratori, le incredibili denunce ancora non hanno avuto seguito e riscontro.

          I lavoratori degli Istituti di Vigilanza vengono, sistematicamente, sottoposti a qualsivoglia privazione sia nei diritti che nelle buste paga, oltre alla discriminazione ed esclusione di chi rappresenta i Lavoratori Guardie Giurate.

          A fronte di quanto denunciato, le Istituzioni, sia nazionali che locali, hanno assunto un immobilismo pietrificato ultradecennale che le vede stranamente, e quasi in modo apparentemente complice, sorde e cieche di fronte a fatti gravissimi di ogni rilevanza immaginabile dove si ravvisano anche quelle di rilevanza penale.

Questi specifici reati, nonostante le copiose cronache, continuano ad essere consumati e giustificati con la solita paccottiglia documentale utilizzata, da oltre un decennio,  da tantissimi Istituti di Vigilanza che hanno truffato sia l’erario che i lavoratori, che hanno perso anche i diritti pensionistici, con cifre inimmaginabili,

Di fronte a tutto questo moltissimi dubbi si sono consolidati sulla integrità delle Istituzioni interpellate !

          Per i gravissimi fatti denunciati il Si.U.L.C. chiede, con forza, che anche la parte sana delle Istituzioni, quella che tutto vede e verifica, intervenga a tutela dei lavoratori e dei cittadini che si potrebbero trovare a pagare per altri ed ulteriori illeciti arricchimenti con la solita apparente complicità istituzionale e che queste ISTITUZIONI SANE possano essere il punto di svolta in tutti gli Enti pubblici competenti.

Denunce gravissime che non trovando input nelle Istituzioni sia Nazionali che Locali fanno condividere quando il 25 marzo scorso il Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo, Capo della Procura Napoletana, disse: “..ormai i clan sono dentro lo Stato..“!

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