A dieci anni dalla sua scomparsa Annarita Briganti ricostruisce la storia pubblica e privata di Gae Aulenti
Il prossimo lunedì ricorre il decennale della morte di Gae Aulenti, la nota architetta e designer italiana, scomparsa a Milano il 31 ottobre 2012. “Una grande intellettuale – ricorda la giornalista e scrittrice Annarita Briganti – che c’insegna, oggi più che mai, come rompere i soffitti di cristallo con la cultura, studiando, lavorando, valorizzando i propri talenti, prendendosi tutto, senza rinunciare alla vita privata”.
A dieci anni dalla sua scomparsa Annarita Briganti ne ricostruisce la storia pubblica e privata, che s’intreccia con la storia, nella prima biografia in assoluto su Gae Aulenti. Il suo nuovo saggio-documentario è “Gae Aulenti. Riflessioni e pensieri sull’Architetto Geniale” (Cairo), terzo libro di una trilogia sulle grandi donne dopo Alda Merini e Coco Chanel. Del suo libro l’autrice racconta: “È la prima biografia in assoluto di Gae Aulenti, l’architetto geniale, come la definisco fin dal titolo. Al maschile, come avrebbe voluto lei, nel decennale della sua scomparsa. Dopo Alda Merini e Coco Chanel, il mio terzo saggio, reportage, inchiesta, biografia e autobiografia – mio sesto libro, tutti pubblicati da Cairo – mette nel pantheon mondiale e racconta al grande pubblico, in questo importante anniversario, l’italiana che, tra le sue tante opere, ha fatto il Musée d’Orsay a Parigi. Anche designer, scenografa, viaggiatrice, lettrice, esperta d’arte, madre nonna e amante non convenzionale, come in tutte le sue cose”.
E riguardo ai suoi progetti futuri la scrittrice Briganti, che sta presentando il suo libro in giro per l’Italia e l’Europa, afferma in conclusione: “M’interessano solo le storie vere. Credo solo nell’autobiografia, l’autobiografia è il mio canone e sono e sarò per sempre dalla parte delle donne. Così, continua questa mia indagine sulle grandi donne del Novecento, visionarie, avanguardie sopravvissute alla Seconda guerra mondiale. Un periodo storico che è la mia ossessione, irrisolto ed estremo: tutto nasce da lì. Libri, questi, più belli di un romanzo.Una trilogia che continuerà con nuove opere di questa mia collana, per avere finalmente una vera parità e, nel caso del libro su Aulenti, per interrogarsi su cosa significhi costruire e, visti i tempi, ricostruire nella nostra epoca. Senza mai farsi tarpare le ali, come dico in epigrafe”.