Editoriali

L’ Algeria : serve rispetto per i difensori dei diritti umani

Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il cui testo completo è
stampato nelle pagine seguenti. Dopo questa solenne deliberazione, l’Assemblea delle Nazioni Unite diede istruzioni al Segretario Generale di provvedere a diffondere ampiamente questa Dichiarazione .

Dopo molti anni da questo evento, sarebbe giunta anche la “Carta di Algeri” che proclamava solennemente che  i diritti dei popoli, che si  identificano nei diritti all’identità nazionale e culturale, all’autodeterminazione, nei diritti economici, nel diritto alla cultura, all’ambiente e alle risorse comuni, nei diritti delle minoranze, i capitoli incompiuti nel diritto internazionale dei diritti umani e le aree di impunità delle loro violazioni.

Nonostante questo , Mary Lawlor, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei difensori dei diritti umani. ha denunciato come proprio l’Algeria sussistono ” quattro tipi principali di violazioni utilizzate per impedire ai difensori dei diritti umani di svolgere il proprio lavoro: continue persecuzioni giudiziarie, scioglimento delle principali organizzazioni per i diritti umani, restrizioni alla libertà di movimento, nonché pratiche di intimidazione e sorveglianza con gravi ripercussioni sulla salute mentale dei difensori e delle loro famiglie.

Se a questo aggiungiamo la mancata attuazione dei principi di tutela delle minoranze cultuali come quella Amazigh e della Kabylia il quadro è sconcertante. L’Algeria è il principale venditore di idrocarburi all’occidente ma , la violazione sistematica dei diritti umani sembra non interessare all’occidente. 

E’ inaccettabile , che sotto vari punti di vista che l’Europa non chieda con maggior vigore , il rispetto dei diritti umani, la liberazione degli attivisti e , da ultimo maggiore tutela alle comunità cristiane. Queste ultime vivono in Algeria, un lungo inverno, dimenticate da tutti. Non possiamo dimenticare la chiusura da parte del Governo della caritas e di altre strutture caritatevoli. 

La tutela dell’individuo, delle condizioni di lavoro ed il rispetto dei diritti umani devono entrare , con forza nei rapporti commerciali. 

Marco Baratto

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Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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