Ciccio e Tore Pappalardi sono stati uccisi? Il tragico pensiero della madre
Fa ancora parlare di sè la storia assurda di Francesco e Salvatore Pappalardi che pare “potrebbero essere vittime di un omicidio”.
L’ipotesi è della loro mamma, Rosa Carlucci, infatti la procura di Bari, su richiesta della donna, ha riaperto il caso sulla tragica fine dei due bambini, di 13 e 11 anni.
I due ragazzini scomparvero il 5 giugno 2006: i loro cadaveri vennero trovati quattro anni fa, il 25 febbraio 2008, nella cisterna interrata di una casa padronale abbandonata, in una zona centrale della loro città, Gravina in Puglia.
Rosa Carlucci ha fatto una lunga ed interessante intervista a “Domenica 5” che potrebbe essersi trattato di un omicidio. Chiede dunque “chiarezza sull’assurda prova di coraggio a cui furono costretti” e sulle testimonianze contrastanti dei ragazzi con cui erano.
Intervistata telefonicamente da Federica Panicucci, la donna spiega: “Leggendo l’esito dell’autopsia, sono venute fuori delle anomalie che all’epoca vennero taciute: Ciccio aveva un arto completamente distaccato dal corpo, e ci sono altri indizi oltre a questa anomalia; per questo motivo ho chiesto la riesumazione dei corpi dei bambini. La morte dei miei figli potrebbe non essere stata un incidente, ma un omicidio”.
“Voglio più chiarezza. Ho scoperto che miei figli non erano soli nel casolare, ma con altri amici, dei bulli, che hanno fatto fare una prova di coraggio in modo bestiale a Ciccio e Tore e li hanno lasciati al loro destino”. E ha concluso: “L’ultima volta che ho visto i miei figli erano molto tristi e mi dicevano che dentro di loro sentivano che qualcuno avrebbe fatto loro del male”.
Ciccio e Tore scomparvero da Gravina il 5 giugno 2006 e furono trovati morti mesi dopo in quel maledetto pozzo, nei pressi della stessa località, in Puglia. “Questi ragazzi hanno osato troppo con la prova di coraggio, e c’è stata la complicità di qualcuno che ha sempre taciuto”, insiste la signora Carlucci. E precisa che “si doveva indagare dall’inizio per omicidio, e non per un incidente. Noi non siamo mai stati convinti dell’accaduto. I miei figli erano in compagnia di un gruppetto di bulli che li ha abbandonati al loro destino”. Rosa Carlucci ha anche parlato della “complicità dei genitori di alcuni di quei ragazzi, che per paura hanno preferito tacere. Ma ora chi li ha lasciati lì, al loro destino deve parlare”.