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A Villa Bertelli il 900 da Nomellini a De Chirico

In una importante mostra a Forte dei Marmi

Forte dei Marmi. Sta ottenendo un notevole successo di pubblico ed ha già suscitato l’interesse di diversi critici l’interessante mostra “Da Nomellini a De Chirico. Luci e suggestioni da una collezione privata”, ospitata a Forte dei Marmi negli spazi espositivi al primo piano di Villa Bertelli. Inaugurata il primo giugno la mostra, che sarà vistabile fino al 30 giugno, è stata curata della Società di Belle Arti di Viareggio ed è un omaggio alla pittura di area toscana della prima metà del Novecento.                                                                                   “In mostra- spiega il noto esperto d’arte e scrittore Armando D’Amaro– una quarantina di dipinti provenienti da una collezione privata, di autori e maestri affermati come Soffici e Nomellini, De Pisis e De Chirico ”.                      In breve una occasione imperdibile per ammirare alcuni dei più grandi Maestri italiani del 900:“ Abbiamo voluto proporre-spiega lo stesso presidente della Fondazione Villa Bertelli, Ermindo Tucci – all’attenzione del grande pubblico le opere delle maggiori personalità appartenenti alla generazione successiva al periodo macchiaiolo; un gruppo di artisti, esattamente due generazioni di pittori, allievi dei maestri della Macchia, in grado di trasformare gli insegnamenti in qualcosa di più moderno e rispondente al proprio tempo. Già molto pubblico ha visitato la mostra, ma sono convinto che in tanti ancora verranno a vederla. Le collezioni private attirano tanto perché sono composte da opere che raramente si trovano in giro: si tratta di un’occasione unica e di grande interesse”. Il percorso della mostra documenta, attraverso un avvincente taglio cronologico e tematico, i modi espressivi di diversi artisti fra i quali Plinio Nomellini, Filippo De Pisis, Renato Natali, Oscar Ghiglia, Giovanni Bartolena, Adolfo Tommasi, Mario Puccini, Ardengo Soffici. “Grazie alle loro opere- conclude Tucci- – emerge la potenza di una pittura che ha saputo interpretare le trasformazioni della visione, decisive per le sorti dell’arte moderna. Artisti che hanno traghettato la lezione macchiaiola, rivisitandola e arricchendola, nel primo ventennio del Novecento, dando origine alle prime Avanguardie, non solo a Firenze, ma anche a Livorno, mantenendo di quella tradizione pittorica la vocazione per il vero e per i soggetti presi dalla vita quotidiana”. La mostra è visitabile fino al 30 giugno, tutti i giorni, a ingresso libero in orario dalle 16 alle 19.

Claudio ALmanzi

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