Se ne va Omar Calabrese
A soli 63 anni se ne va portato via da un infarto lo scrittore e saggista Omar Calabrese, uno dei più noti semiologi italiani. Calabrese, è morto ieri notte nella sua casa di Monteriggioni, in provincia di Siena. Professore di semiologia delle arti all’università di Bologna e dal 1993 presso l’ateneo senese, Calabrese ha compiuto numerose ricerche sia nell’ambito della comunicazione visiva sia in campo strettamente artistico sia nell’area dei mass media. E’ stato uno dei principali studiosi italiani della scienza che studia i segni, considerato l’allievo per eccellenza di Umberto Eco.
Omar Calabrese ha ricoperto anche la carica di assessore alla cultura del Comune di Siena. Condirettore della rivista ‘Alfabeta’ (1980-1990) e collaboratore di numerosi periodici e quotidiani, il semiologo ha al suo attivo molte pubblicazioni tra le quali figurano ‘Semiotica della pittura’ (1980), ‘Come si vede il telegiornale’ (1980, in collaborazione con Ugo Volli), ‘Il linguaggio dell’arte’ (1984) e ‘La macchina della pittura’ (1985). Nel 1987 Calabrese ha pubblicato ‘L’età neobarocca’, un’originale analisi e proposta di interpretazione in chiave barocca dell’attuale condizione umana.
i successivi si ricordano ‘Mille di questi anni’ (1992), ‘Mito d’auto’ (1993), ‘La ricerca semiotica’ (1993), ‘Il telegiornale: istruzioni per l’uso’ (1996). Ha poi pubblicato ‘Come nella boxe. Lo spettacolo della politica in tv’ (1998), ‘Breve storia della semiotica’ (2001), ‘Bizzarra mente’ (2002, con Maurizio Bettini), testo che raccoglie le eccentricità e le stravaganze che nel corso dei secolo sono state inventate.