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I beagles di Green Hill li paghera’ Pantalone?

Comunque andra’ a finire la vicenda dei cani portati via alla multinazionale Marshall a Montichiari, il danno piu’ grosso lo subira’ della povera gente!

Rispondo pubblicamente a tutti quelli che mi hanno chiesto perche’ ho voluto che non uscisse piu’ alcun comunicato ufficiale di FederFauna su Green Hill. Grazie a chi vorra’ pubblicarmi.

Del sequestro di Green Hill non mi sono affatto sorpreso: in Italia non e’ certo la prima attivita’ che, divenuta obbiettivo degli animalisti, dopo essere stata sottoposta a numerosi controlli da parte di diversi organismi con esito positivo, viene messa sotto sequestro quando arriva la Forestale con il Nirda. Sarei solo curioso di sapere se anche in questo caso siano state piu’ o meno sempre le stesse persone ad agire e piu’ o meno sempre gli stessi consulenti ad avallare le accuse di maltrattamento. Ma contro poteri ben piu’ forti di me, non e’ certo mia intenzione sollevare dubbi sulla competenza o sulla connivenza di chi prima aveva accertato una situazione o di chi dopo ne ha accertata un’altra. Mi chiedo solo da cittadino, facente parte della povera gente, perche’ dobbiamo noi pagare tanti corpi perche’ si occupino degli animali, se poi ne basta solo uno per fare cio’ che chiede “l’ordine costituito”…

La mia prima preoccupazione e’ stata per i dipendenti: povera gente che rischia il posto di lavoro. Non tanto per l’azienda: non si e’ mai rivolta a FederFauna e non le mancano certo i mezzi, percio’ non mi sorprenderei se decidesse di spostarsi in uno dei tanti Paesi civili pronti ad accogliere a braccia aperte chi porti lavoro. Non mi sorprende nemmeno l’obbiettivo degli animalisti “di consegnarne alle famiglie il maggior numero possibile di cuccioli prima di mercoledi’, quando il tribunale del Riesame valutera’ il ricorso con cui Green Hill chiede il dissequestro della struttura e dei cani”, semmai mi preoccupa per quello che qui in Italia qualcuno si ostina a chiamare “Stato di Diritto”. Nessuna sorpresa neanche se domani ci diranno che ora la ricerca costera’ di piu’ e che percio’ dovremo pagare piu’ cari i farmaci. La povera gente paghera’. Anche quella che parla o agisce senza ponderare bene tutte le conseguenze.

Quello che mi ha sorpreso davvero, invece, e’ stata la reazione, anzi, la “non reazione” dell’azienda. Un’azienda americana che, ricordiamolo, non e’ l’allevamento del pensionato dietro casa o il circo mandato avanti dalla famigliola con un dipendente… Mi sono chiesto: “Possibile che la Marshall non abbia due soldi da investire in pubblicita’ (visto che in questo Paese sembra che ormai le battaglie si combattano piu’ sui media che non in Parlamento o in Tribunale)? E il Consolato Americano, sara’ chiuso per ferie in questo periodo?

Poi ho pensato che se un giorno Green Hill dovesse veder riconosciuta la propria ragione, sarebbe un po’ come se avesse venduto in un colpo solo tutti i cani che le sono stati portati via, scarti compresi: il denaro le rientrerebbe attraverso il risarcimento danni che a quel punto le sarebbe dovuto. E chi dovrebbe, in quel caso, pagare il risarcimento? La Lav? Legambiente? Certo che no! A loro resterebbero sia la notevole visibilita’ mediatica scaturita dalla vicenda che tutti i denari di conseguenza raccolti. L’operazione e’ scattata su ordine di un Magistrato, eseguita da organi dello Stato, applicando norme dello Stato, quindi sarebbe ancora una volta lo Stato a dover pagare: non il Magistrato, non il Nirda o il consulente, ma ancora una volta Pantalone, cioe’ noi povera gente!…

Mi e’ tornato in mente l’allevamento Morini di Reggio Emilia che produceva anch’esso beagles destinati alla sperimentazione e che chiuse nel 2010. Contrariamente a Green Hill che non e’ mai stato associato a FederFauna, l’allevamento Morini lo fu, ma per un solo anno e ricordo che, almeno con noi, non volle mai destinare grosse cifre alla pubblicita’ o ad iniziative Sindacali. Poi, quando chiuse, firmai io stesso un esposto alla Procura della Repubblica, perche’ si seppe dai media che i beagles erano “stati acquistati a prezzo di mercato dal Comune e ceduti gratuitamente all’associazione di volontariato ‘Vita da cani’, che fa parte dell’Oipa”.

Sbagliero’ a pensare che anche in questo caso, come quasi sempre, paghera’ Pantalone?

Chiudo con un contentino a chi mi ha detto che cito sempre Sturzo e De Gasperi: citero’ Andreotti: “A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina”.

Massimiliano Filippi
Segretario Generale FederFauna

FederFauna
Confederazione Europea delle Associazioni di Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
European Confederation of Associations of Breeders, Dealers and Keepers of Animals
Via Altabella, 11 – 40125 Bologna
Tel. 895.510.0030 (servizio a pagamento) – Fax 051/2759026
www.federfauna.org


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