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Sardegna: ad Is Arenas arriva un’isola di plastica? Allarme ambientale? Uno scenario terrificante

Is Arenas, sabato 16 marzo 2013. Foto Fb R.E
Is Arenas, sabato 16 marzo 2013. Foto Fb R.E

Sardegna, costa ovest, una settimana di intensi venti di maestrale, poi finalmente un sereno sabato di inizio primavera. Tutto poteva essere più bello se la spiaggia di Is Arenas, lungo litorale sabbioso in provincia di Oristano non assomigliasse ad una immensa discarica a cielo aperto.

La spiaggia di Is Arenas si estende per 6 km, tra Torre del Pozzo e Torre di Scab’e Sali, e alle spalle, a pochi metri una bella e intesa pineta.

Ma c’è qualcosa che non va. Dopo le mareggiate di questa ultima settimana i detriti in spiaggia sono davvero troppi, si trova di tutto dalla plastica a pezzi grandi alle scaglie, le buste, i tappi, gli accendini. Una collezione intera. Sembra quasi che sulla spiaggia si siano rovesciate intere buste da raccolta differenziata. Non è così.

L’immondizia che ben si nota negli scatti arriva dal mare, una sorta di rigurgito, ma anche un monito, sopratutto un monito che non può non essere ascoltato.

Quei resti sono i nostri, sono quelli dell’umanità, fanno parte di quelle immense bolle inquinanti che esistono sia nell’Oceano che nel Mediterraneo, è chiaro che i detriti di In Arenas sono mediterranei.


E’ cosa nota che nel Mediterraneo occidentale, dunque proprio la parte di mare che bagna Is Arenas tra Italia, Spagna e Francia dove, è stato misurato galleggiano, 500 tonnellate di plastica. Una concentrazione veramente immensa, gigantesca. Le isole di plastica oceaniche sono molto più piccole.

Is Arenas, sabato 16 marzo 2013. Foto Fb R.E
Is Arenas, sabato 16 marzo 2013. Foto Fb R.E

E’ tremendo l’impatto della plastica nel mare, ovviamente essa non si scioglie ma porta con sè  morte ed inquinamento. Migliaia sono i pesci che vengono uccisi a causa dell’ingestione dei detriti, centinaia nascono deformi e altri invece trasformano la loro struttura corporea diventando dei mostri. La grande quantità di plastica in mare, soprattutto sacchetti, causa gravi danni alla fauna marina: è dimostrato che delfini, balene, mammiferi marini e tartarughe incontrano la plastica e la scambiano per meduse, mentre le meduse ne restano uccise al solo contatto. Per balene e delfini è inutile dire che il sacchetto o il residuo scambiato come medusa viene ingerito e il mammifero muore soffocato.

Tremendi sono i ritardi italiani sulla questione plastica in mare, ma ora ad Is Arenas è allarme.

La situazione ad Is Arenas è grave ma quel che preoccupa è che il mare è una sorta di brodaglia indistinta dove galleggiano una miriade di frammenti di plastica, nella foto sotto si vede benissimo come è il bagnasciuga della spiaggia di Is Arenas oggi, sabato 16 marzo.

Is Arenas, sabato 16 marzo 2013. Foto Fb R.E
Is Arenas, sabato 16 marzo 2013. Foto Fb R.E

Le onde continuano a trasportare le plastiche e i rifiuti di vario genere, sembra, ad occhi non esperti certo, di trovarsi dinnanzi ad una di quelle isole di plastica galleggiante. Le correnti potrebbero aver spinto qualche pezzo di isola inquinante verso Is Arenas ed il forte vento di maestrale potrebbe averla avvicinata.


Adesso quel che serve prioritariamente è la pulizia immediata della spiaggia, in genere biglietto da visita della provincia di Oristano, ma è necessario anche perchè quei detriti sono pericolosi per l’ambiente e l’essere umano.

Come fare? Chi bonificherà l’area?

E il mare? Il mare come sta? Certamente male!

Una maggiore sensibilizzazione forse eviterebbe disastri ambientali di tale portata.

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"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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