Attentato a Palazzo Chigi: una tra le tante ipotesi
L’attentato a Palazzo Chigi lascia l’amaro in bocca. L’Italia vive una crisi economica forte che rischia di diventare politica e sociale.
Palazzo Chigi luogo fisico dello Stato è lì che mira Luigi Preisti, disoccupato, del sud, calabrese.
Nel Palazzo ci si prepara al giuramento di uno dei Governi più “sudati” della storia della Repubblica e fuori, in una piazza presidiata, quasi festosa, un uomo che da giorni, probabilmente stava a Roma, arriva armato e sparando colpisce 2 Carabinieri ed un passante.
Storia di una Italia che cambia?
Un attacco al cuore dello Stato fatto da un kamikaze? Un terrorista?
Un uomo solo chi sarà mai? Quale è il suo passato? Chi è? Da dove viene?
Online si rincorrono le teorie del complotto, qualcuno su FB riesce pure a ridere sulla pagina più nera della storia della Repubblica.
Qualcuno pensa che Luigi Preiti, noto Gino, potesse essere addirittura usato dai servizi deviati per colpire il Governo.
Luigi Preisti, secondo quanto si rileva da tutte le foto dell’agguato aveva dei capelli molto corti, un look parzialmente elegante con degli anfibi ai piedi,una Beretta dalla matricola abrasa.
Le tesi e le ipotesi possono essere diverse.
Luigi Preisti originario di Rosarno, dopo una vita da emigrato ad Alessandria, torna da qualche anno in Calabria, vive con i genitori, alle spalle un matrimonio fallito, una impresa edile che pare non abbia più lavori da anni e sarebbe appassionato di videopoker.
Rosarno, Calabria, videopoker, pistola dalla matricola abrasa, parole che con potrebbero avvicinare l’attentato all’ndrine. Perchè?
A Rosarno, purtroppo è ancora forte la presenza dell’ndrangheta, e anche ad Alessandria le infiltrazioni ‘ndranghetiste sono molte. In Piemonte l’ndrine hanno creato una sorta di succursale riuscendo ad infiltrare il tessuto socio culturale. Senza compiere un lavoro non nostro, è chiaro che pensando ad Alessandria e l’alessandrino alla mente arrivano gli ultimi fatti di cronaca: l’arresto di Sebastiano Strangio, la rete di collegamento, supporto e collaborazione di Domenico, Pasquale Trimboli, fermato in Colombia e tanto altro.
Preiti non è pregiudicato, non risulta essere affiliato all’ndrangheta ma in qualche modo molte sono le tracce che potrebbero far pensare ad un qualche nesso.
L’uomo parte dal sud con la pistola, la pistola dichiara di averla comprata in Liguria qualche tempo fa, una pistola dalla matricola abrasa, si è dunque rivolto, con tutta probabilità al mercato nero. Perchè?
Una Beretta 7.65, l’arma preferita dell’ndrine calabresi cosa ci fa in mano a quell’uomo?
Cosa c’è dietro?
Un complotto internazionale? Il crimine organizzato?