Cina: morire di troppo lavoro a 14 anni, accade in una fabbrica di componenti per elettronica
Quando nel 1854 Charles Dickens noto scrittore inglese raccontava in Hard Times la dura vita dell’infanzia britannica che un bambino morisse di stenti, fame e troppo lavoro forse era normale, tra le pagine affiorava uno spaccato perfetto della società inglese di quegli anni, che oggi però circa 2 secoli dopo un bambino muoia di fabbrica sembra surreale ed invece accade in Cina dove in una fabbrica di elettronica della citta’ di Dongguan e’ stato trovato morto nel suo letto nel dormitorio della sua fabbrica un bambino di 14 anni.
A denunciare il fatto è China Labor Watch, associazione che ha sede a New York, che ha aperto un’inchiesta sulla morte, avvenuta il 21 maggio scorso, di Liu Fuzong.
Liu Fuzong, bambino cinese, come tanti altri era costretto, secondo China Labor Watch a turni di 12 ore, nonostante in Cina sia vietato assumere operai al di sotto dei 16 anni spesso accade che ci siano lavoratori bambini, la norma viene aggirata ed infatti nel caso di Liu, il ragazzo era stato inviato alla fabbrica da un mediatore che aveva usato i documenti di un operaio piu’ grande per registralo.
Nel caso di Liu diversi operai hanno detto che il ragazzo è morto per troppo lavoro.
Lavorava “solo” 12 ore? Non è molto per un lavoratore cinese se chi ne parla conoscesse la realtà del lavoro in Cina.
Lo schifo è che in Europa e in particolare in Germania, ci sono capi di governo che rifiutano di bloccare importazioni dalla Cina aumentando i dazi ( vedi pannelli solari) solo per fare gli interessi del suo Paese.
Europa importa l’80% dei pannelli solari che installa e questi sono prodotti con energia elettrica derivata dal carbone estratto da centinaia di migliaia di disgraziati mal pagati e che muoiono in miniere preistoriche.
Risultato: noi manteniamo cinesi che inquinano e crepano per fingere di ripulire l’aria con i loro pannelli solari.