L’ndrine calabresi mettono le mani sul sole. Il settore fotovoltaico si scopre infiltrato, prosegue l’operazione Lybra
Nuovo colpo alle cosche calabresi. Questa volta le ‘ndrine hanno messo le mani sul Sole. Così sembra.
Un business dalla portata internazionale è stato fermato a Roma Capitale. L’ndrangheta ha iniziato a fare affari anche nel settore del fotovoltaico.
Sarebbe questa una ulteriore svolta dell’«operazione Lybra», che vede tra gli altri indagato anche l’imprenditore Guido Della Giacoma, titolare della Medialink. Se l’inchiesta parte con della Giacoma presunta vittima di estorsione da parte dei boss calabresi, nell’indagine poi tutto cambia. All’inzio sono gli uomini del clan Tripodi, che attraverso la sua ditta fatturavano lavori mai eseguiti e cercavano coperture per entrare in appalti importanti, cercando di ottenere denari persino dal maxi impianto di videosorveglianza in fibre ottiche per Roma, poi però spuntano delle telefonate dove sembra tutto il contrario.
Insomma sembrerebbe proprio che ci sia qualcosa anche negli appalti concessi in subappalto a Della Giacoma a piccole imprese, una di essere sarebbe la ditta di costruzioni di Cristian Sicari, 28 enne di Vibo Valentia, già impiegata dalla Medialink in Veneto, l’ambito di impresa infiltrato risulterebbe essere il fotovoltaico.