Amaroli o l’acqua della vita. Curarsi con l’Urinoterapia
Dagli antichi Yogi e dalla farmacologia tradizionale indiana, l’Ayurveda, l’utilizzo dell‘urina, per altro molto comune, si chiama shivambu kalpa o amaroli; a questo liquido che noi stessi produciamo, infatti, sono ascritte notevoli qualità: rafforzare il sistema immunitario, curare allergie, infezioni e risolvere problemi dermatologici e reumatici. Se nell’Ayurveda l’utilizzo di amaroli è quasi una costante, anche nella medicina e nella scienza occidentale, questo potente rimedio naturale gode di un particolare interesse: riviste specializzati e congressi riportano gli esiti strabilianti dell’utilizzo, sia interno che esterno, dell’urina.
A differenza di tutti i farmaci ottenuto per sintesi di laboratorio, l’urina non è tossica per il nostro organismo e contiene ormoni, sali minerali, enzimi, e, mentre i farmaci prodotti industrialmente possono coprire solo degli aspetti parziali delle singole malattie, la propria urina contiene tutte le informazioni del nostro corpo, una sorta di specchio del nostro stato di salute.
La nostra urina non è altro che un prodotto di drenaggio del nostro sangue, tutto ciò che si trova, in questo momento, nel nostro sangue tra un pò sarà rilevabile nella nostra urina, perciò essa è un fedele riflesso di ciò che inesorabilmente si compie all’interno del nostro organismo. Tutte le sostanze patogene presenti nel nostro organismo possono contribuire, attraverso l’amaroli ad innescare un processo di autoimmunizzazione simile a quello che si produce con la vaccinazione. L’azione dell’uroterapia, infatti, come avviene nelle vaccinazioni, si basa anche sul principio dell’immissione nel corpo di piccole quantità di sostanze patogene per immunizzarlo.
Con l’urina ognuno porta con sè la propria farmacia alla quale può ricorrere in ogni momento della giornata, d’altra parte non è una novità che tempo addietro i nostri agricoltori spesso la usavano come farmaco di rimedio immediato nei casi di un taglio, di un’escoriazione o di puntura di insetto, incorsa durante la giornata lavorativa e dunque lontani da qualsiasi armadio farmaceutico. E’ noto come nella tradizione contadina, le madri, sino a non molto tempo fa, pulivano la bocca dei loro neonati con i pannolini bagnati, evitando così la comparsa del fastidiosissimo mughetto.
Con l’assunzione per via orale, o con il massaggio, utilizzando l’urinoterapia, ridiamo al nostro corpo le piccolissime quantità di sostanze che sono state eliminate. Tra queste vi sono ovviamente anche quelle provenienti da uno stato patologico; in questo caso sarà il corpo stesso a produrre immediatamente gli anticorpi e dare così inizio alla guarigione.
L’urina non è tossica, e, certamente, non lo è più di altri farmaci, o dell’ aria, dei cibi, delle bevande che oggi consumiamo. Si deve precisare che comunque non tutta l’urina è perfettamente sterile, alcuni germi si trovano nel primo getto, ma questi, nella maggior parte dei casi, sono innocui poichè, in fondo, ognuno è immune rispetto ai propri batteri. Tuttavia per mantenere il numero di batteri il più basso possibile, si utilizza, per uso interno, il getto mediano, escludendo così, la maggior parte dei batteri che risiedono nell’uretra. Certamente in caso di gravi patologie a carico degli organi emuntori, la quantità di sostanze patogene aumentano, ed è dunque sconsigliato l’uso, così pure se si ci si sta sottoponendo ad una cura farmaceutica.
L’urina è composta per la maggior parte di acqua e noi sappiamo che un adulto quotidianamente, oltre a questa, elimina anche circa 60gr di sostanze solubili, di cui 35 gr di sostanze organiche e 25 gr di inorganiche. Tra queste vi sono vitamine, ormoni, e sali minerali che sono di importanza vitale per il nostro organismo. La ricerca scientifica ha individuato nell’urina 46 sostanze minerali diverse, oltre che 14 oligoelementi. Con l’alimentazione quotidiana noi infatti incameriamo potassio, sodio, magnesio e calcio, sostanze indispensabili per il nostro metabolismo, la costruzione delle ossa, come pure per la funzione nervosa e muscolare.
E’ evidente che molti noi potrebbero avere un certo disgusto nel bere o massaggiarsi con l’urina, ma sappiamo anche quanto è riconducibile il senso di disgusto alla nostra educazione ed ai modelli di pensiero acquisiti. Vincendo quest’atteggiamento, potremo dire che l’urinoterapia comporta in sé oltre al beneficio organico anche quello psichico perchè si vince quel senso di disgusto che altro non è che una repulsione verso noi stessi; ci domandiamo: se è vero che assaporiamo tranquillamente le ostriche ancora vive o la gelatina animale, perché non potremmo adoperare come medicamento la nostra urina? Molto spesso, se ci feriamo un dito, non ci pensiamo forse due volte a succhiarci il sangue? Questo superamento è l’unico vero intralcio per affrontare l’urinoterapia. D’altronde questo nostra escrezione è di colore e sapore neutro.
In conclusione, anche se per molte persone l’urinoterapia è qualcosa di miracoloso, poichè ha loro risolto problemi di salute, possiamo almeno affermare che essa è l’ideale come pronto soccorso, per alcuni disturbi di lieve entità e per prevenzione. Ed in ultimo non dimentichiamo: come per ogni momento e fase della nostra vita, ascoltiamo innanzitutto ciò che ci dice il nostro corpo: solo ciò che il corpo e la mente percepiscono come nostro beneficio avrà un effetto positivo.