Esteri

In Tunisia la repressione è continua!

Tunisia, la repressione continuaTunisia, meno di un anno dalla prima rivolta eppure la situazione è ancora calda, nonostante pochi siano coloro che si interessino della reale situazione del Paese. A  Douz, città nel sud della Tunisia, è stato imposto il coprifuoco, la decisione pare sia stata presa dopo violenti scontri fra giovani che hanno fatto “diversi feriti”.  A darne l’annuncio è l’attuale ministro dell’interno.. Il ministero non ha precisato il numero di feriti ma l’agenzia ufficiale Tap parla di una trentina di persone portate nell’ospedale di Douz, citta’ a 488 chilometri a sud di Tunisi, alle porte del Sahara. Lo strano silenzio ministeriale fa temere il peggio. Pare che sia intervenuta la  Guardia nazionale e l’esercito, ma  le violenze sono proseguite fra l’altro con l’incendio di tre abitazioni e due distributori di benzina, spingendo le autorita’ locali ha decretare il coprifuoco che sara’ in vigore tra le 19 alle 5 del mattino.

Mentre sempre in Tunisia a Sbetlia, ieri notte  è morta una diciassettenne ed altre quattro persone sono rimaste ferite,durante alcuni scontri. Secondo il ministero dell’Interno, i manifestanti avebbero bloccato la strada che conduce alla localita’ di Rkhamet “allo scopo di compiere saccheggi”. La polizia e i militari dell’ esercito hanno esploso colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio. Gli spari hanno attirato un gran numero di abitanti della zona e nella calca, seguita ad altri spari, una giovane è morta e quattro persone sono rimaste ferite. Dopo la notizia della morte della ragazza, gruppi di persone hanno assaltato e incendiato il posto di polizia, tre autobus della societa’ regionale di trasporto, la stazione ferroviaria, alcune autovetture ed hanno saccheggiato il pronto soccorso dell’ospedale

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2 Commenti

  1. Buongiorno,

    francamente non capisco il titolo dell’articolo! a me sembra molto prevenuto…. vede io in Tunisia ci vivo da 15 anni e conosco benissimo il territorio, mi muovo in Tunisia meglio che in Italia e so benissimo quello che accade.

    E’ un dato di fatto che nei governatorati del centro sud la situazione e’ degenerata, e’ impossibile ad esempio muoversi in auto dopo il calare del sole per il rischio di trovarsi una strada (anche di quelle principali) sbarrata da massi o tronchi subito dopo una curva e trovarsi depredati di tutto da una banda di decine di energumeni ubriachi armati di spade rudimentali e mazze ferrate. Non lo dico per sentito dire, ma per averl provato direttamente!
    Si arriva a fatti come quelli di Sbeitla dove si tente l’assalto a un villaggio intero, scena da medioevo. A Douz, come a Gafsa e Metlaoui si tratta di scontri fra villaggi per gestire, in modo palesemente mafioso, il marcato della manodopera, il cui prezzo e’ sceso a livelli che la famigerata famiglia Trabelsi non avrebbe mai azzardato.
    Ora se la polizia spara su un gruppo di criminali che vogliono assaltare un villaggio di contadini parliamo di repressione? se all’udire gli spari nei disrdini una ragazza muore calpestata e’ colpa della polizia? o dell’esercito? lo stesso esercito che ha protetto la popolazione dalle pallottole dei miliziani?

    Io direi che per onesta’ di informazione non si dovrebbero buttar sentenze senza conoscere la situazione reale.

    L’articolista se si trovasse nottetempo con la famiglia in auto e fosse assaltato da questi moderni predoni forse sarebbe il primo a sparare ad altezza d’uomo… gia’ perche a questi soggetti non e’ che poi chiedere perche’ e percome, questi ti massacrano di botte, violentano tua moglie e poi ti incendiano l’auto.

    E.

    1. La nostra redazione fa gli articoli in base a quello che trova nella rete, attualmente siamo sforniti di un corrispondente dalla Tunisia, se lei volesse collaborare con noi in modo totalmente gratuito, come per altro fanno tutti i membri della redazione siamo ben disposti a pubblicare un testo di quello che chi vive vede nella realtà. Se vuole inviarci una sua testimonianza scevra da ogni commento può farlo scrivendo a redazione@mediterranews.com . Per il titolo lei sa bene che si fa in base a regole determinate che sono anche quelle di “farsi notare”.

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