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Stangata Sanità: aumenti per farmaci, analisi e visite ci costeranno 100 euro in più procapite. No al ticket sui ricoveri

Ticket sanitari: garantita la privacy degli assistiti. No alla "dichiarazione dei redditi” in farmaciaStangata Sanità nel 2012 per i cittadini. Il 2012 dopo gli aumenti generalizzati su carburanti ed energia, si preannuncia un annus horribilis in termini di aumenti anche per altri settori. A colpire cittadini e famiglie ci penseranno anche i costi del comparto della sanità.

A sostenere tale dura ipotesi è un dossier riportato sul “Quotidiano Sanità” che ha elaborato dati Istat, Agenas, Ministero della Salute e Regioni, secondo cui i costi che riguarderanno la salute dei cittadini tra ticket per farmaci, analisi, visite e pronto soccorso saranno di quasi 100 euro di media procapite, mentre il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, preannuncia la possibilità di un vergognoso ticket sui ricoveri ospedalieri che lo “Sportello dei Diritti“, si augura non vada a colpire ancora una volta le fasce di reddito medie e basse.

Non sarebbero sufficienti, infatti, i 4 miliardi già versati nel 2011 per farmaci, visite mediche, analisi e pronto soccorso, a cui dovranno sommarsi necessariamente i ricavi a regime del «super ticket di 10 euro» sulla specialistica (pari a 834 milioni), che nel 2011 è stato invece applicato solo da agosto e non in tutte le Regioni, per un importo stimato in 381,5 milioni.

Alla luce degli ultimi provvedimenti è possibile prevedere che nel corso di quest’anno arriveranno nelle casse dello Stato i seguenti crediti per il ticket: 1,332 miliardi sui farmaci (spesa 2011 più tasso inflazione), 3,214 miliardi sulla specialistica e pronto soccorso (spesa 2011, più totale incassi del super ticket), per un totale di 4,546 miliardi di euro.

Per ogni cittadino i ticket su analisi, visite e pronto soccorso nel 2012 peseranno per i non esenti 99 euro (+ 14 euro, rispetto al 2011), mentre quelli sui farmaci dovrebbero restare più o meno inalterati rispetto al 2011, con un costo medio per i non esenti di circa 41 euro l’anno, anche se come già denunciato in un nostro precedente comunicato alcuni farmaci a grande diffusione nel silenzio generale hanno segnato aumenti fino al 1.200 % per il passaggio da fascia mutuabile a fascia C, totalmente a carico del cittadino.

Per quanto riguarda le esenzioni, dev’essere ricordato che dallo scorso 1° maggio è entrato in vigore diventato il nuovo sistema di cui al Decreto Tremonti del dicembre 2009, secondo cui la verifica dell’esenzione del ticket viene effettuata in base al reddito, non consentendosi più la possibilità dell’autocertificazione ed affidando ai medici di base il controllo del diritto all’esenzione  attraverso i dati inviati dalle Asl per mezzo del sistema della tessera sanitaria che incrocia i dati con l’Agenzia delle Entrate.

Il procedimento di verifica con il nuovo sistema, a regime, dovrebbe essere completamente automatizzato: il medico compila la ricetta sul computer e all’inserimento dei dati del paziente il sistema verifica automaticamente se il paziente è esente o meno.

Sono ben nove le Regioni che hanno applicato il super ticket di 10 euro: Lazio, Liguria, Calabria, Puglia, Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise a causa dei bilanci deficitari non hanno avuto la possibilità di applicare alcuna modifica e gli effetti non sono arrivati a tardare con il passaggio del ticket massimo applicabile 36,15 euro a 46 euro in media, ma con punte di 70 euro per alcune prestazioni in Campania.

Solo la Valle d’Aosta e le Provincie autonome di Trento e Bolzano non hanno applicato il super ticket di 10 euro mentre Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Veneto hanno rimodulato il ticket in base alle fasce reddituali con un aumento medio che può variare da0 a15 euro a seconda della fascia reddituale, con punte massime pari a 51,15 euro. In Veneto il costo aggiuntivo può essere massimo di 10 euro e quindi anche i redditi più alti pagheranno non più di 46,15 euro. In Abruzzo, il ticket di 10 euro scatta solo per i redditi superiori a 36.000 euro.

Lombardia, Piemonte e Basilicata sono invece le tre Regioni che hanno adeguato il ticket in base alle prestazioni attraverso l’introduzione di un sistema che farà pagare una cifra variabile da0 a30 euro proporzionata al valore della prestazione stessa (in media il 30%), con il risultato che il ticket, in alcuni casi è passato da36,15 a66,15 euro, a prescindere dal reddito.

Caso particolare quello della Sardegna che ha deciso di applicare l’aumento dovuto al superticket facendo pagare un solo euro ma solo che il ticket a franchigia era però già stato portato a 46,15 euro: risultato anche nell’isola è salito a 47,15 euro.

Giovanni D’Agata

                                                                                                           

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