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Una necropoli a Roma Scoperte anfore, tombe e scheletri quasi intatti

Una miniera per archeologi e studiosi: ossa, crani, tombe.

E’ quanto è emerso dagli scavi del cantiere della linea 3 del tram, a due passi dalla Piramide Cestia a Roma, aperto il 27 febbraio scorso. Tra gli scavi compaiono  alcuni scheletri, uno quasi intatto con le braccia conserte e adagiato su quello che, con ogni probabilita’, sara’ stato un tempo il suo sepolcro. I reperti si trovano in tutta la zona, accatastati in cassette di plastica catalogate per data e tipo di reperto.


I primi oggetti ad essere stati rinvenuti e repertati portano la data del 5 marzo, gli ultimi quella di ieri, 9 marzo. Secondo le prime stime, i resti dovrebbero risalire al I-II d.C. secolo e non e’ escluso possa trattarsi di una piccola necropoli.

Circa diciotto scheletri sono gia’ stati portati nei laboratori di Palazzo Altemps, dove verranno studiati approfonditamente. Due scheletri ancora visibili nel cantiere, che verranno portati via domani, appartengono presumibilmente a un ”giovane uomo di eta’ compresa tra i 20 e i 30 anni -ha chiarito l’antropologa della soprintendenza statale, Paola Catalano- e a una donna di poco piu’ di 40 anni. Adesso verranno prelevati e studiati per fare ulteriore luce sulle patologie, gli stili di vita e di lavoro dell’epoca”.

 Ritrovato anche un frammento di sarcofago in marmo, trasportato nei laboratori di restauro delle Terme di Diocleziano. ”Tutta l’area dell’Ostiense e’ una zona cimiteriale -ha detto il sovrintendente ai Beni culturali di Roma Capitale, Umberto Broccoli- potrebbe essere la piu’ grande necropoli dell’epoca. Sono certamente scoperte singolari -ha affermato- ma a Roma e’ una situazione consueta”.

Ci sono ancora delle sepolture da studiare e soprattutto si tratta di capire se  c’è altro . In caso contrario il cantiere della linea 3 proseguirà nei lavori.

L’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Dino Gasperini, nel corso del sopralluogo al cantiere del tram della linea 3 dell’Atac, a Piazzale Ostiense,  ha lodato il lavoro ”approfondito fatto dalla soprintendenza statale, e la scelta dell’Atac di fermarsi immediatamente per dare la possibilita’ a chi ha il compito di tutela, di verificare l’entita’ di questi ritrovamenti. Mi pare -ha aggiunto- che ci sia assoluta concordia sulle procedure da seguire e sulle tappe che si devono percorrere”.


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