Salute

In sperimentazione al San Raffaele di Milano il “casco magico” per curare Sclerosi Multipla, Alzheimer, Parkinson e conseguenze “ictus”

Lo “Sportello dei Diritti”, tra le sue molteplici attività è  impegnato da tempo a segnalare i progressi nella scienza medica che accendono le speranze per un futuro ed una vita migliore per gli ammalati.

A tal proposito lo “Sportello dei Diritti”, evidenzia uno strumento in  fase di sperimentazione presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, destinato alla cura di malattie causate da gravi disturbi del sistema nervoso quali sclerosi multipla, morbo di Parkinson, Alzheimer e conseguenze da “ictus”, che per i risultati che sta dando è stato denominato “casco magico”.

Si tratta, infatti, solo in apparenza di un apparecchio simile esternamente al casco in uso ai parrucchieri ma la sua finalità è quella di agire direttamente sul cervello e quindi sul sistema nervoso.

Vi è da precisare che il sofisticato strumento in questione è frutto di anni ed anni di ricerca scientifica congiunta da parte del reparto di Neurologia presso l’Università Vita – Salute San Raffaele e dai ricercatori del Centro Weizmann di Tel Aviv, in Israele.

Per quanto concerne, in generale, le modalità di funzionamento dell’apparato, in sostanza si basa sull’emissione di onde elettromagnetiche, che non sono altro che impulsi invisibili a determinate frequenze emesse da speciali apparecchiature presenti all’interno del casco magico che agiscono in modo da penetrare in zone specificatamente individuate dell’encefalo a una profondità massima di sei centimetri.

Le onde elettromagnetiche a loro volta stimolano le cellule del cervello a riattivare le sinapsi mettendosi in comunicazione tra loro per poi mettere in azione il sistema nervoso, che attraverso impulsi elettrici stimola di conseguenza i muscoli fino a far muovere il corpo.

Chiaramente se una determinata patologia ha deteriorato una parte del sistema nervoso, l’impulso elettrico giunge ai muscoli in modo confuso e per tali ragioni l’ammalato ha difficoltà di movimento. A tal proposito interviene il “casco magico” che mette ordine agli impulsi stoppando quegli negativi e rafforzando quelli positivi che sono appresi con la fisioterapia, cui i pazienti affetti da questo genere di malattie sono abitualmente sottoposti.

La fase di sperimentazione avviata al San Raffaele, durerà almeno un altro anno, quando si potranno conoscere i primi risultati scientifici sugli esiti dei test, anche se il professor Giancarlo Comi, docente di Neurologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore della divisione di Neurologia e del servizio di Neurofisiologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, in una recente intervista ha evidenziato che in base ai dati in possesso la percentuale di benefici per i pazienti è pari al 45 %.

Per Giovanni D’Agata, si tratta di più di una speranza in più per i tanti pazienti, che si va a sommare ai progressi che riguardano la parte meno conosciuta del nostro corpo: il cervello.                                                                                                                                                                                     

Giovanni D’AGATA

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