Sclerosi Multipla: dalla Polonia ancora uno studio sul Metodo Zamboni
E’ stato pubblicato sulla rivista medica “Phlebology” uno studio intitolato “Accuratezza diagnostica delle attuali criteri ecografici per la rilevazione delle anomalie del deflusso nelle vene giugulari interne“.
Secondo alcuni ricercatori polacchi, coordinati dal Dr. Marian Simka, lo studio era finalizzato alla valutazione del valore diagnostico dell’ecocolordoppler per la rilevazione delle anomalie nelle vene giugulari interne (IJVs).
Sono state valutate centosedici vene gigulari interne in 58 pazienti, con associata sclerosi multipla. I risultati degli ecocolordoppler sono stati confrontati con i risultati dell’esame di riferimento: la venografia con catetere.
Al termine dello studio, secondo gli autori, la loro ricerca ha dimostrato che i criteri ecografici extracranici attualmente utilizzati per la rilevazione di anomalie venose ostruttive nelle vene giugulari interne sono di limitato valore diagnostico. Per il momento, la diagnosi di questa patologia vascolare dovrebbe essere ottenuta mediante la venografia con catetere.
Questo studio, nel dimostrare i limiti dell’ecocolordoppler (esame “operatore-dipendente”), soprattutto se effettuato da mani poco esperte, fornisce indirettamente una spiegazione ai primi risultati dello studio Cosmo, promosso e finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla Fism-Aism), secondo i quali “a oggi, sulla base di dati preliminari, la presenza di CCSVI è stata osservata globalmente in meno del 10% dei soggetti esaminati“.
Dallo studio Aism si era dissociato già nel 2010 il prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara), il medico italiano che ha scoperto la CCSVI nel 2007.
Fonte: http://phleb.rsmjournals.com/content/early/2012/04/23/phleb.2012.011125.abstract