Il termine Decadentismo, indica la decadenza o il tramonto di una cultura, in questo caso quella romantica, a cui segue l’origine di una nuova, basata sull’estetismo, perciò sul culto della bellezza e sul piacere.
Il primo romanzo d’impronta estetica è “A REBOURS “ del francese Huysmans.
Il decadentismo, mira ad esaltare la figura dell’intellettuale rispetto alla società di massa nascente, recuperando i valori classici e tradizionali, rivalutando il privilegio del ruolo dell’artista, e dando origine alla figura del DANDY, del POETA-VATE e del SUPERUOMO. Tutti questi atteggiamenti si identificano perfettamente nella nuova società, dove l’artista, esaltando la sua figura, facendo della propria vita un’opera d’arte che tende all’inimitabilità, diventa un vero e proprio mito, con lo scopo di pubblicizzare il proprio lavoro, soddisfacendo perfettamente le esigenze del pubblico e della società volte alla mercificazione dell’arte. Uno dei personaggi che riassume tutte queste caratteristiche è GABRIELE D’ANNUNZIO che con il romanzo “IL PIACERE” inaugura il decadentismo italiano (1890-1910/20), e ad altri scrittori europei come l’inglese OSCAR WILDE.
Da un punto di vista stilistico e letterario, tende quindi alla rappresentazione tramite simboli, attraverso cui il poeta con l’intuizione mistica, panica e magica, rivela nel particolare l’universale, prediligendo l’irrazionalità e lo studio profondo dell’inconscio, dell’ignoto e dell’immaginario.
Questo movimento è mosso inoltre da ideologie IMPERIALISTE e NAZIONALISTE e si rifà alle seguenti linee guida:
¨ Rifiuto del metodo scientifico e razionale e predisposizione ad atteggiamenti irrazionalistici, ispirati al sensualismo o al misticismo;
¨ Soggettivismo e individualismo: l’arte è intesa come mezzo d’espressione del soggetto delle sensazioni di vita interiore e sensuale. L’artista e’ un personaggio isolato ed eccezionale;
¨ Scoperta dell’inconscio: attraverso l’arte si esprimono le associazioni dell’io, i presentimenti e collegamenti tra il mistero dell’anima e della vita stessa dell’universo;
¨ Ricorso al simbolismo: corrispondenza fra l’anima del soggetto e la vita dell’universo, il ricorso alla metafora e alla sinestesia;
¨ Estetismo e religione dell’arte: i decadenti affermano l’autonomia dell’arte attraverso la teoria dell’arte per l’arte, liberandosi dai criteri di natura morale –politica -sociali; affermano anche la superiorità dell’arte, basandosi sull’ESTETISMO, sul culto della bellezza come ragione di vita e vera e propria religione;
¨ Concezione del poeta come artefice supremo o poeta-vate: la poesia è concepita come rivelazione dell’assoluto, quindi il poeta è mediatore o sacerdote di questa rivelazione. L’artista è inventore e creatore, non deve più imitare la vita, come i naturalisti, ma crearla.
DANDY
La figura del dandy nasce in Inghilterra con il romanticismo, ma si diffonde in Europa negli anni del Decadentismo, grazie soprattutto all’esempio di Oscar Wilde. Il dandy è l’eccentrico che si diverte a stupire e a colpire l’attenzione del pubblico, con gli atteggiamenti, con il modo di vestire, di vivere, con i gesti provocatori. Esibisce la propria “diversità”, cerca di imporla e di servirsene come trampolino di lancio per il successo. Si diverte dunque a scandalizzare e a provocare, ma in realtà vuole il riconoscimento del pubblico. La figura del dandy presuppone l’isolamento sociale dell’artista e la spinta della concorrenza lo induce a differenziarsi con gesti clamorosi; rivela anche quanto sia ambiguo il suo anticonformismo: dietro la rivolta si nasconde in realtà il desiderio di successo. Questo personaggio bene esprime, dunque, il destino dell’artista nella società che mercifica l’arte, in cui l’artista deve fare propaganda a se stesso per vendere i propri prodotti.
ESTETISMO
E’ un fenomeno letterario e di costume legato alla poetica del Decadentismo. Il suo atteggiamento principale sta nell’esaltazione della bellezza e dell’arte come sostituti dei valori tradizionali, e si manifesta nella ricerca dell’oggetto o della parola rari e squisiti, nel gusto per l’esotico e per gli aspetti più morbosi della sessualità. L’esteta o il dandy è spesso il protagonista delle opere decadenti, come ad esempio ne “Il piacere” di D’Annunzio.
POETA-VATE
In italiano la parola vate significa profeta o anche poeta di alta e nobile ispirazione morale e civile.
Nel linguaggio critico l’espressione assume due significati: può essere riferita alla letteratura italiana dell’ottocento, che indicava la funzione dello scrittore romantico-risorgimentale il quale guida il processo storico e ne anticipa o profetizza gli sviluppi futuri. In questo caso vengono citati Foscolo e Leopardi.
Oppure si riferisce anche alle letterature romantiche nordiche e decadenti europee, indicando la funzione oracolare e sacerdotale del poeta, considerato interprete privilegiato e rivelatore dei significati profondi della natura e della vita, in cui prevale l’aspetto mistico religioso ed estetizzante.