In Olanda arriva la “carta della cannabis”
La “carta della cannabis” è la novità introdotta lo scorso primo maggio da una nuova legge in tre zone del sud dei Paesi Bassi, precisamente il Limburg, il North-Brabant e la Zelanda.
Il governo olandese, per contenere la criminalità che deriva dal commercio legale delle droghe leggere, ha infatti pensato di trasformare i famosi coffee shop in una sorta di circoli privati, nei quali gli acquisti potranno essere effettuati solo dai possessori della carta. Per ottenere la carta bisogna essere cittadini olandesi o essere residenti nel paese dei mulini a vento; il che si traduce automaticamente in uno stop alla vendita per i turisti stranieri, ed una conseguente possibile diminuzione del turismo in arrivo dai Paesi dell’Europa meridionale e non, Italia inclusa.
Occorre precisare che la legge di cui si parla riguarderebbe per l’appunto solo ed esclusivamente il consumo di fumo nei coffee shop; anche dopo l’entrata in vigore di tale provvedimento su tutto il territorio nazionale, infatti, i turisti stranieri che dovessero recarsi in Olanda dal 2013 in poi potrebbero continuare liberamente ad acquistare ad esempio prodotti come i semi di cannabis autofiorenti presso i negozi specializzati, che rimangono cosa distinta e separata rispetto ai citati coffee shop.
La legge sarà estesa pian piano a tutto il territorio olandese e sono molti i malumori suscitati, e non solo tra i proprietari dei coffee shop direttamente colpiti dal provvedimento. Anche molti operatori turistici hanno espresso le proprie perplessità, in quanto il provvedimento farebbe scemare il cosidetto “turismo dello spinello”.
Meno turisti, meno affari. Per tutti.
E’ stimato che il mercato legale della cannabis si aggira intorno a un miliardo e ottocento milioni di euro l’anno. E già le prime statistiche pubblicate su DutchNews.nl mostrano come, dopo un mese dall’entrata in vigore della legge, i coffee shop di Maastricht abbiano registrato il 16% in meno di clienti (ed al momento possono servire ancora cittadini belgi e tedeschi); secondo le stime del “The Telegraph” il provvedimento costerà 345 posti di lavoro a Maastricht.
Un colpo sicuramente non buono per l’economia dei Paesi Bassi, aggravato dal fatto che tanti consumatori di cannabis che presto non potranno più acquistare stanno già correndo ai ripari; da Internet emerge come uno degli espedienti sarebbe l’acquisto legale sul web di semi di marijuana, in modo tale da potersi procurare la dose personale di cannabis per consumo privato.
Ad ogni modo ci si interroga se questo divieto sia discriminatorio all’interno dell’UE e se in seguito ci sarà qualche restrizione anche per la prostituzione. Quello che è certo è che il Paese arancione potrebbe forse perdere quel fascino di terra di libertà e tolleranza che ha sempre posseduto.