Il culto di san Costantino imperatore romano
Costantino, Flavíus Valeríus Constantinus, detto il Grandefu imperatore di Roma convertitosi al cristianesimo alla fine della sua vita avventurosa. Costantino è una delle figure più importanti dell’Impero romano che riformò largamente e dove favorì la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi interventi più significativi, la riorganizzazione dell’amministrazione e dell’esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente (Costantinopoli) e la promulgazione dell’Editto di Milano sulla libertà religiosa.
È considerato santo e “simile agli apostoli” dalla Chiesa cristiana ortodossa e da alcune Chiese orientali cattoliche. Il suo nome non è però presente nel Martyrologium Romanum, il catalogo ufficiale dei santi riconosciuti dalla Chiesa Cattolica. Il suo culto si ritrova nei luoghi dove la cultura bizantina la fece da padrone, come la Sardegna o la Calabria.
Per lungo tempo, in Sardegna c’è stata la permanenza di monaci orientali che hanno lasciato una profonda impronta culturale. Il culto di San Costantino imperatore è continuato nel tempo ed è giunto, immutato, fino a noi. Uno degli esempi più celebri è il santuario di Sedilo, dove la venerazione è a tutt’oggi particolarmente sentita; qui il custode è detto “eremitanu”, con una parola di antica origine greca. In Sardegna viene venerato sotto il nome di Sant’Antine e in suo onore si corre la celebre corsa di S’Ardia di Sedilo.
Costantino è nato attorno al 280 da Costanzo Cloro e la futura Santa Elena. Il padre, diventato imperatore, porta con sé il figlio in alcune importanti campagne, come quella in Britannia contro i Pitti. Diventa imperatore nel 306 a seguito della morte del padre e nel 312 combatte il cognato Massenzio nella battaglia di ponte Milvio. Secondo la tradizione, Costantino in sogno ha avuto una visione. Gesù chiede all’imperatore di far scrivere sugli scudi le prime lettere del Suo nome. Il mattino dopo, Costantino ha una visione: in cielo si staglia una croce con la scritta in hoc signo vinces, in questo segno vincerai.
Dopo questi fatti miracolosi, Costantino firma l’editto di Milano del 313, che concede libertà di culto ai cristiani. Secondo questo editto, le proprietà confiscate ai cristiani devono essere restituite e la domenica diventa un giorno di riposo da dedicare alle pratiche religiose. Costantino in seguito non modifica il suo carattere duro e spietato, infatti ordina prima l’uccisione del suo primogenito e poi quella della moglie. Il suo battesimo si fa risalire al 337 quando prima di morire viene battezzato da Eusebio.
A questo grande imperatore si devono tantissimi edifici religiosi come la basilica di san Lorenzo e quella di Sant’Agnese a Roma. Per sua volontà è stata eretta la basilica dei Santissimi Apostoli a Costantinopoli dove è stata costruita anche la sua tomba. A lui si deve anche l’ampliamento e la ricostruzione della greca Bisanzio, alla quale viene dato il nome di Costantinopoli. Costantinopoli è stata capitale dell’impero romano dal 326 fino al 1453.