Osservatorio Antiplagio denuncia che nel decreto-salute Balduzzi, oramai alla firma del Presidente della Repubblica, è scomparso l’articolo che vietava la pubblicità del gioco d’azzardo nella fascia oraria televisiva dalle 16 alle 19:30.
Evidentemente il ministro Balduzzi non sa, o fa finta di non sapere, che il giocatore patologico gioca per perdere. Infatti, se per caso vince, si rigioca tutto e si riduce regolarmente sul lastrico. E forse il ministro non conosce anche i persuasori occulti della pubblicità, dove il confine tra esaltare troppo un prodotto o esaltarlo meno è inesistente. Quali sarebbero poi i programmi per i giovani in cui gli spot del gioco d’azzardo sarebbero proibiti? Quelli vietati ai minori di 18 anni? O quelli per bambini e minori fino a 14 anni? O a discrezione dei media interessati? Di un decreto-salute che lascia le cose come stanno e non vieta in assoluto la pubblicità del gioco d’azzardo, i giocatori cronici, le loro famiglie e lo stesso Ministero delle Finanze, che dovrà sostenere costi sempre più alti per curarli, non sanno proprio che farsene.
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