Sardegna Una festa dei morti tutta particolare con pabassini e pane ‘e sapa
La ricorrenza di Ognissanti e della festa dei morti affonda le sue radici nella notte dei tempi. Ogni zona d’Italia conserva usanze e tradizioni differenti che sono state elaborate partendo da un culto comune dei morti.
In Sardegna, la commemorazione dei defunti coincide con su prugadorieddu e con la preparazione di dolci tipici solo di questo periodo dell’anno. Parliamo dei pabassini e del pane ‘e sapa; soprattutto i pabassini venivano, e tutt’oggi vengono, dati ai bambini che, il due Novembre, che si recano di casa in casa per “su mortu mortu” chiamato anche su “prugadorieddu” ; il nome varia secondo la zona geografica o il paese ma l’usanza resta immutata: i bambini bussano e raccolgono dolci, caramelle, frutta secca e a volte qualche monetina.
La notte del primo novembre, anche in Sardegna si apparecchia la tavola per le anime: niente coltelli ma cibo e vino di qualità utile per rifocillare i poveri defunti.
Il pane ‘e sapa è un dolce la cui forma ricorda una sorta di grossa ciambella scura; il colore violaceo è dovuto all’impiego della sapa, cioè del mosto cotto. Nell’impasto, oltre alla sapa, troviamo l’uvetta passa, le nocciole e le noci; la superficie è lucidata con altra sapa e con della traggera colorata. Ogni famiglia ha una ricetta particolare, inoltre alcune differenze si riscontrano fra i dolci preparati nelle zone interne e quelli preparati nelle zone costiere della Sardegna.
I pabassini sono cucinati con un impasto di uva passa, farina, strutto e frutta secca; una volta cotti vengono glassati e decorati con la traggera. Nel caso dei pabassini, la zona nella quale sono preparati influenza la loro forma: nella provincia di Nuoro assumono un aspetto romboidale mentre nel campidano vengono preparati soprattutto con a forma di piccoli coni.
Per preparare i dolci tipi del giorno dei morti, i preparativi iniziavano molti giorni prima, perché era necessario procurarsi la frutta secca e la farina; poi impastare, cuocere e glassare i dolcetti che avevano bisogno di tempo perché la cappa diventasse solida ed asciutta.