Coisp: contro il nuovo regolamento previdenziale, mobilitazione generale
Al Coisp non piacciono le nuove scelte del Governo in materia di Regolamento di Armonizzazione Previdenziale per il personale del Comparto Sicurezza e Difesa.
Se il Governo dichiara che Su proposta del Ministro del Lavoro, il Consiglio ha approvato il regolamento per armonizzare i
requisiti di accesso al nuovo sistema pensionistico per le categorie professionali che hanno requisiti diversi rispetto a quelli in vigore nell’assicurazione generale obbligatoria. Si tratta, in particolare, del comparto difesa-sicurezza, Vigili del fuoco e soccorso pubblico e di iscritti a fondi Inps, ex-Enpals e ex-Inpdap.
Vengono gradualmente incrementati i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia del personale militare delle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, la guardia di finanza, le Forze di polizia a ordinamento civile e i Vigili del fuoco, nel rispetto delle peculiarità ed esigenze di queste categorie. È importante osservare che, anche a seguito dell’intervento normativo in questione, i lavoratori dei settori interessati mantengono comunque condizioni e requisiti di accesso al sistema pensionistico
tipici delle loro carriere. …. Lo schema di regolamento passa ora all’esame delle competenti Commissioni parlamentari e del
Consiglio di Stato.”
Il Coisp non gradisce ed infatti in un comunicato diramato in queste ore dalla segreteria nazionale si legge:
“Visto quanto sopra, in attesa comunque di poter leggere il testo integrale del regolamento in questione, un interrogativo è d’obbligo: i componenti del Governo sono dei bugiardi oppure non sanno di cosa stanno parlando?
È purtroppo inevitabile parlare in questi termini perché per l’ennesima volta, evitando il confronto con chi rappresenta il personale del Comparto Sicurezza e Difesa, il Governo dei Tecnici, dimostra tecnicamente di non aver capito nulla di quello che sta facendo, minando profondamente il Sistema Sicurezza del Paese e garantendo, così, sempre meno la sicurezza dei cittadini.
Con le sopra riportate “quattro righe” imperscrutabili, il Governo, senza confrontarsi con chi rappresenta i poliziotti, ha deciso di incidere in modo penalizzante sul sistema previdenziale degli Appartenenti alle Forze di Polizia ed alle Forze Armate, non riconoscendo alcuna specificità e la particolare usura psicofisica a cui sono sottoposti gli Appartenenti al citato Comparto.
Questo Governo o mente quando afferma di aver rispettato le peculiarità e le esigenze della categoria, oppure non le conosce!
Un Governo che mai si è confrontato organicamente, un Governo che in modo disorganizzato ed arruffone cerca di proporre solo per esigenze di cassa e di promuovere dei provvedimenti di cui poi alla fine riconosce il trascurabile risparmio economico, come ad esempio per gli anni di contribuzione figurativa, è assolutamente vergognoso.
Dalle voci più o meno ufficiose che si rincorrono, sembrerebbe che dal testo licenziato dal Consiglio dei Ministri siano state cancellate le previsioni di dimezzare gli anni di contribuzione figurativa e le penalizzazioni sui sistemi di calcolo, ma sia invece rimasto l’adeguamento alla c.d. aspettativa di vita, l’innalzamento dei limiti di età per la pensione di vecchiaia e soprattutto le penalizzazioni relative alle pensioni di anzianità che imporrebbero, in maniera inaccettabile, nei confronti di un Poliziotto che decide di andare in pensione prima dei 59 anni di età, forti percentuali di penalizzazione nonostante questi abbia effettuato 42 anni e 3 mesi di contribuzione utile.
Il Governo dovrà adesso inviare il testo del Regolamento di Armonizzazione Previdenziale alle Commissioni Parlamentari interessate. Sarà compito quindi del COISP iniziare una forte campagna di mobilitazione mettendo alla prova i Parlamentari che in questi mesi hanno promesso appoggio e condivisione alle ragioni della protesta di questa O.S..
Ora il famigerato Regolamento passerà nelle mani della Politica e quindi sotto la loro responsabilità.
Il COISP sarà fuori e dentro il Parlamento per verificare quanto e come si impegnerà la Politica per garantire la Sicurezza del Paese!
Ci saremo con le nostre “sagome”, il simbolo della protesta degli uomini e delle donne che assicurano la sicurezza dei cittadini e di tutto il Paese … ma ci saremo anche con migliaia di monetine da “offrire” a coloro, componenti del Governo o del Parlamento, che si
disinteresseranno delle nostre esigenze e dei rischi che giornalmente lavoriamo, pensando invece di far cassa pugnalando ancora i poliziotti alle spalle!!
La misura è colma! E se per smuovere gli animi di qualcuno è necessario porre in essere azioni eclatanti chiamando a raccolta tutti i Poliziotti che hanno voglia di difendere la sicurezza dei cittadini, noi non ci tiriamo indietro!!