Salute

Sclerosi Multipla: risposta del Dr. Hubbard alll’articolo del 28.10.2012 del New York Times “L’effetto Zamboni. Una “cura” controversa per la SM”

“L’effetto Zamboni. Una ‘cura’ controversa per la SM” racconta una storia dolce-amara di quattro pazienti con SM, Devin, Jeff, Elena e Adam, degli sforzi delle loro famiglie per portare nuova luce e speranza in una malattia meschina e cattiva, e la risposta avvilente dei neurologi . Devin è mio figlio e io sono un neurologo, formato a Yale, Stanford ed Einstein dove ero strutturato nel 1982. Quando gli è stata diagnosticata la SM ho consultato i miei colleghi neurologi, studiato la letteratura e ho concluso che la spiegazione ortodossa – che i linfociti T attaccano la mielina – era falsa, e che i farmaci da 40.000 $ all’anno che disattivano i lnfociti T hanno offerto poche speranze. Mia moglie Arlene ha conosciuto la moglie di Jeff, Joan sul suo sito di Facebook dove ha compilato un’enorme archivio di ricerca sulla sclerosi multipla e, in particolare, sulle pubblicazioni di ricerca di Zamboni, chirurgo vascolare dell’Università di Ferrara. La moglie di Zamboni, Elena era stata diagnosticata una decina di anni prima e da allora lui ha riscoperto e rinvigorito una diversa spiegazione – un drenaggio venoso anomalo dal cervello e dal midollo spinale che causa un’infiammazione e un danno alle cellule della mielina intorno alle vene piccole. Joan ha contattato un coraggioso chirurgo vascolare di Stanford che ha trovato delle ostruzioni nelle vene giugulari di Jeff e le ha aperte con cateteri a palloncino inseriti nella vena femorale della coscia. Oggi siamo buoni amici, abbiamo una nuova società medica, la Società Internazionale per le Malattie Neurovascolari, e diverse fondazioni benefiche tra cui la CCSVI Alliance, il Fondo di ricerca Annette Funicello e la nostra Fondazione Hubbard.


La risposta ostile e umiliante dai neurologi è il filo conduttore della storia del New York Times e del suo sottotitolo, “sperimentando solo la forza della suggestione?”

I neurologi hanno fermato il chirurgo Stanford dal continuare con la sua ricerca e sono allineati in una causa legale contro di lui. Un neurologo della Cleveland Clinic dice “che offre una falsa speranza”. Un neurologo olandese dice che la mia review personale su 259 casi, pubblicata quest’anno sul Journal of Vascular and Interventional Radiology, ha zero valore scientifico; ha anche detto al giornalista che crede che i disturbi della SM siano per lo più “psicologici”. La FDA ha annunciato nello scorso maggio, che ogni ricercatore sull’angioplastica deve richiedere la loro approvazione (la nostra Fondazione lo ha fatto). La storia inizia e finisce con Adam, il cui fratello Chris è un neurologo a Yale. Chris viene citato per aver detto “E’ una delle storie più tristi e scandalose di cattiva condotta scientifica”, un linguaggio provocatorio contro gli autori su riviste scientifiche “peer-reviewed” che sfidano lo status quo. Ho trovato alcune pubblicazioni del fratello di Adam sulla dipendenza da cocaina, ma nessuna sulla SM (il suo sito afferma che è specializzato sulla tossina botulinica per l’emicrania). Quando apprende che un paziente con SM vedeva suo fratello, Adam dice: “povero ragazzo”, riecheggiando il sentimento di molti pazienti che hanno smesso di vedere i neurologi..


Ecco ciò che diciamo ai pazienti e alle loro famiglie: consultate uno specialista vascolare per studiare il flusso di sangue/perfusione, consultate un medico di medicina integrativa per indagare l’infiammazione e le tossine, ma soprattutto, non lasciate che i neurologi vi buttino giù!

Fonte: http://hubbardfoundation.blogspot.it/2012/10/dr-hubbards-response-to-10-28-12-ny.html

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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